“Ho risposto a questa telefonata e, fino a che non ho ricevuto la mail di conferma firmata dalle istituzioni europee, non ci ho creduto”. Valentina è una fra gli 800 cittadini che partecipano alla Conferenza sul Futuro dell’Europa; scelta a caso, come tutti gli altri, per recarsi in Plenaria, a Strasburgo e in altre città europee, a dire la sua sulle politiche dell’Unione europea. Ma cos’è la Conferenza sul futuro dell’Europa e in che modo coinvolge i cittadini e può incidere sulla loro vita quotidiana?
Nel podcast Question Time, lo spiega Lia Montalti, consigliera del Partito democratico, Segretario nell’ufficio di presidenza dell’Assemblea con delega agli affari europei e vicepresidente della Camera delle Regioni del Consiglio d’Europa, insieme a Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, e ai due cittadini emiliano-romagnoli, Valentina ed Edoardo, estratti a caso per partecipare a questa iniziativa, partita nel 2019 e ancora in corso. La Conferenza è “un esercizio di democrazia partecipativa lanciato da Parlamento, Consiglio e Commissione europea proprio perché anche dai cittadini e non solo dalle istituzioni deve venire l’impulso per ridisegnare il futuro dell’Europa” spiegano Montalti e Gaudina (ascolta la puntata).
Più di 51mila partecipanti sulla piattaforma, 585mila persone che hanno partecipato agli eventi, più di 17mila idee: questi i numeri della Conferenza. Nonostante il momento di crisi nelle istituzioni, c’è ancora voglia di confrontarsi con l’Europa. “Ammetto che prima conoscevo i progetti e le opportunità offerte dall’Europa, ma avevo una percezione molto ridotta della presenza dell’Ue nella mia vita, ora sono molto più consapevole” confessa Edoardo che ha preso parte ai “panel di cittadini” con grande entusiasmo.
“Nel Dna dei cittadini emiliano-romagnoli la dimensione europea è forte, siamo abituati a uscire dai confini, non a caso siamo tra le regioni traino nel settore export, ma è anche compito delle istituzioni lavorare sulla consapevolezza e sul coinvolgimento” spiega Montalti, che illustra le iniziative realizzate dall’Assemblea con Europe Direct Emilia-Romagna, il centro di informazione e comunicazione sui temi europei della regione.
Nel podcast la consigliera racconta anche il suo amore per l’Europa (“Avevo 10 anni quando ci fu il crollo del muro di Berlino, uno dei primi ricordi della storia che ho”) e il suo ruolo nel Consiglio d’Europa, che non fa parte dell’Ue ma è l’istituzione che raggruppa molti paesi europei e lavora su temi come diritti e democrazie. Proprio a fine febbraio, dopo l’aggressione russa all’Ucraina, “il Consiglio d’Europa ha deciso la sospensione della delegazione russa perché è evidente che un paese che ha attaccato un altro paese e scatenato una guerra così violenta, con tante vittime innocenti fra cui civili e bambini, non può far parte di un organismo che si impegna per la pace e la democrazia”. Montalti spiega anche come sia importante che di fronte alla guerra in corso l’Ue abbia dato prova “di grande compattezza: un segnale non scontato”.