Si è chiusa in commissione Bilancio (presieduta da Massimiliano Pompignoli), con la votazione degli emendamenti, la sessione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo in tema della prestazione energetica degli edifici, che dovranno raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e rispondere a una serie di requisiti per migliorare le prestazioni energetiche.
Il pacchetto normativo è stato approvato con l’ok ad uno degli emendamenti presentato da Valentina Castaldini di Forza Italia. Gli altri tre emendamenti, due sempre a firma Castaldini e uno a firma Stefano Bargi (Lega) sono stati respinti.
Luca Sabattini (Partito democratico) ha spiegato il voto favorevole all’emendamento di Castaldini, che riguarda l’ecobonus: “Mantiene un legame con l’oggetto della direttiva”.
Stefano Bargi ha sottolineato che il suo emendamento voleva essere di stimolo, rivolgendosi al legislatore nazionale”.
Nel quadro delle iniziative di attuazione del Green Deal europeo e a integrazione del pacchetto di misure “Pronti per il 55%” del 14 luglio 2021, la proposta della Commissione europea ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza energetica nel settore dell’edilizia, affinché la drastica riduzione delle emissioni degli edifici, sia di nuova costruzione sia esistenti, contribuisca alla decarbonizzazione dell’UE entro il 2030 e il 2050.
La proposta mira a conseguire l’ammodernamento del parco immobiliare attraverso obiettivi specifici: aumentare le ristrutturazioni degli edifici, migliorare le informazioni in materia di prestazione energetica e la sostenibilità degli edifici, garantire che tutti gli edifici siano in linea con i requisiti di neutralità climatica fissati per il 2050. Altri obiettivi a cui tende la proposta sono il contrasto della povertà energetica, il sostegno alla ripresa economica e la creazione di posti di lavoro.
Fra le principali novità, la definizione di norme minime di prestazione energetica sulla base della quali sarà possibile esigere la ristrutturazione degli edifici meno efficienti, cioè quelli che rientrano nelle classi G o F dell’attestato di prestazione energetica (APE). Gli edifici pubblici e non residenziali dovranno diventare almeno di classe F entro il 2027 e almeno di classe E entro il 2030. Gli edifici residenziali meno efficienti dovrebbero passare dalla classe G alla F entro il 2030 e alla E entro il 2033. Gli Stati membri sono chiamati a predisporre piani nazionali di ristrutturazione degli edifici contenenti le tempistiche per il passaggio da una classe all’altra e il percorso per avere un parco immobiliare ad emissioni zero entro il 2050.
Al termine della Commissione Elisabetta Lucertini (direzione generale Assemblea legislativa) ha annunciato che “è stata avviata un’attività di consultazione pubblica sulle iniziative europee nella quale verranno coinvolti, tra il 4 e il 17 aprile, le Unioni dei Comuni, i membri del Patto per il lavoro e per il clima, le associazioni e le organizzazioni del terzo settore. Al termine, i dati raccolti verranno elaborati in una nota tecnica che sarà illustrata in commissione. Si tratta di un percorso di partecipazione che arricchisce la nostra attività nella fase ascendente del diritto europeo”.
(Lucia Paci)