“Organico insufficiente, trattamento economico inadeguato, turni massacranti: la situazione degli infermieri deve essere affrontata”, ha spiegato Marco Mastacchi (Rete civica) in aula, presentando una risoluzione per chiedere l’intervento del governo regionale su questo tema.
“Il numero degli infermieri -ha rimarcato il consigliere- è insufficiente, ci sono operatori che a più due anni dall’inizio della crisi sanitaria dovuta al Covid sono ancora sottoposti a carichi di lavoro estremamente stressanti: la categoria è ormai stanca di promesse mai mantenute, peraltro nella nostra regione il trattamento riservato a questa tipologia di lavoratori non è omogenea”.
Mastacchi ha quindi chiesto all’esecutivo regionale di “superare queste ingiustificate disparità di trattamento”. Il consigliere ha poi sollecitato un intervento dell’amministrazione regionale a Roma per “svincolare i fondi per l’erogazione dell’indennità di specificità”.
Anche per Fabio Bergamini (Lega) gli infermieri meritano un trattamento diverso, “mancano risorse e la programmazione a livello locale è inadeguata”. Serve, rimarca, “un impegno concreto da parte della Regione Emilia-Romagna, gli infermieri sono stanchi di vedere disattese le promesse della politica”. “Chiediamo poi -ha concluso- vengano eliminate le disparità nei diversi territori”.
“In questi anni i nostri professionisti, grazie al loro spirito di abnegazione, hanno combattuto la pandemia e a loro va tutta la nostra riconoscenza”, ha rimarcato Ottavia Soncini (Pd). L’obiettivo, ha aggiunto, “è investire sul capitale umano ed è giusto che questa indennità venga riconosciuta. Quindi è fondamentale l’intervento del governo nazionale”
Francesca Maletti, sempre del Pd, ha ribadito l’importanza del ruolo degli infermieri, “negli ultimi anni c’è stata una contrazione della spesa sanitaria, anche la Regione Emilia-Romagna ha fatto delle scelte, puntando su assunzioni e stabilizzazioni”. “C’è forte necessità di queste figure professionali, vogliamo incentivare percorsi a loro rivolti, anche con premialità di tipo economico”, ha sottolineato. Ho presentato, ha concluso, “un emendamento per sollecitare linee guida sul tema, per omogeneizzare il più possibile l’attività di queste figure”.
Per Giulia Pigoni (lista Bonaccini), nel citare la mamma in quanto infermiera (attiva negli hub vaccinali), “il Covid ci ha insegnato che non ci sono solo esigenze di salute ma anche di relazione, durante la pandemia il ruolo dei sanitari è stato messo ancora più a dura prova dalla carenza degli organici”. Dobbiamo ricordarci, ha rimarcato, “di quanto siano preziosi i nostri infermieri, dobbiamo spingere i ragazzi ad avvicinarsi a queste professioni”. Gli infermieri, ha concluso, “sono stati particolarmente colpiti dal Covid (tanti i decessi), ma non hanno mai lasciato indietro nessuno; servono per loro i giusti riconoscimenti”.
“Il tema è particolarmente sentito anche dal Movimento 5 stelle, l’impegno c’è anche a livello nazionale e per questo ho voluto sottoscrivere la risoluzione”, ha rimarcato Silvia Piccinini (Cinquestelle).
L’Assemblea ha approvato l’atto di Rete civica, emendato dal Pd.
(Cristian Casali)