Sanità e welfare

Pd-Lista Bonaccini-Fi: “Visite sportive, semplificare le procedure e abbattere i tempi di attesa”

In commissione Salute, le interrogazioni dei tre partiti: “La visita post Covid, se fatta poco prima della scadenza del certificato, sia valida un anno anche per abbattere i costi delle famiglie”. Il sottosegretario Baruffi: “Tante richieste e poco personale dedicato a causa della pandemia”

Un piano straordinario per aumentare il numero delle visite sportive legate al “Return to play” (ritorno all’attività sportiva) e la semplificazione delle procedure, per consentire anche a chi è risultato positivo al Covid di non dover effettuare la visita con lo stesso medico che aveva rilasciato il primo certificato medico di idoneità. Un passaggio che richiede tempi lunghi, anche a causa delle lunghe liste di attesa e della carenza dei medici specialistici.

Le richieste sono state discusse in commissione Politiche per la salute, presieduta da Ottavia Soncini. A chiedere l’intervento della Giunta sono state due interrogazioni presentate dai consiglieri Giuseppe Paruolo (Partito democratico) con Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) e da Valentina Castaldini (Forza Italia). La risposta è stata data dal sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi.

Secondo la Regione “ci sono stati tempi di attesa lunghi a causa del numero elevato di richieste e alla carenza di personale dedicato. I test di valutazione Return to play non sono certificazione per l’attività agonistica. Per il post Covid per i non agonisti ha senso perché è ritenuta un’attività a basso impegno cardiovascolare. E il Covid ha un potenziale impatto sulla salute, ma è responsabilità del medico dire se ci sono rischi”. Baruffi ha anche sostenuto che è stata fatta informazione “via e-mail a tutte le società, sulla stampa e in tutte le Asl, sulla precedenza alle persone fragile e sul vincolo di fare la visita, post Covid, con lo stesso medico che ha emesso il primo certificato. Le liste attesa ci sono e i ritardi sono in corso di riduzione con tempi più sostenibili”.

Paruolo ha detto che “è importante il ritorno allo sport. Il protocollo Return to play prevede semplificazioni per gli agonisti e non. C’è, però, la difficoltà dovuta alle code e all’intasamento causato dall’avere visite in tempi adeguati. Chiedo che cosa la Giunta intenda fare per potenziare il servizio e se si possono snellire le procedure anche per ridurre e i costi per tanti giovani. Inoltre, se la visita precedente sta per scadere e si deve fare l’accertamento post Covid, si può fare valere la successiva un anno?”.

L’’interrogazione di Pd e Lista Bonaccini , oltre che di Paruolo e Bondavalli, era a firma dei consiglieri Marco Fabbri, Francesca Maletti, Lia Montalti, Andrea Costa, Palma Costi, Marcella Zappaterra, Massimo Bulbi, Manuela Rontini, Pasquale Gerace, Marilena Pillati, Luca Sabattini, Matteo Daffadà.

Oltre alla velocizzazione delle visite con prenotazioni agili, l’interrogazione Pd e Lista Bonaccini ha chiesto “se la Giunta non ritenga opportuno che la nuova visita prevista dal Return to play possa costituire una certificazione della validità di un anno, essendo a tutti gli effetti una nuova visita sportiva e non semplicemente una proroga del certificato agonistico in corso di validità, in modo tale da ridurre la ripetizione di prestazioni in scadenza nel giro di poco tempo. Tale visita sarebbe da effettuare non necessariamente presso lo stesso medico che aveva certificato in precedenza l’idoneità sportiva”.

Anche per Castaldini “vanno sveltiti i tempi e modalità delle visite mediche per il ritorno alle pratiche sportive per chi è stato affetto da Coronavirus”. La capogruppo azzurra ha sottolineato i problemi che nascono dal dover eseguire una visita, dopo il Covid, dallo stesso medico che ha rilasciato il certificato. Le famiglie sono state informate? E la Regione quali azioni ha attuato? Come ha comunicato la precedenza ai fragili? E l’eliminazione del vincolo dello stesso medico per snellire la procedura e tagliare tempi di attesa? La visita valga un anno e si attivino prezzi calmierati anche presso i medici privati”. Castaldini ha ricordato come “i tempi di attesa medi per una visita sportiva nel mese di marzo 2022 sono di 42 giorni per la Ausl di Piacenza, 22 giorni per la Ausl di Parma, 50 giorni per la Ausl di Modena, 40 giorni per la Ausl di Imola, 45 giorni per la Ausl di Ferrara, 50 giorni per la Ausl Romagna e nell’apposita circolare ‘Rivalutazione degli atleti già in possesso di idoneità agonistica post-Covid’ l’Ausl di Bologna comunica che la modalità di prenotazione della visita ‘Return-to-Play’ non è tramite il servizio Cupweb, ma tramite e-mail con i dati della precedente visita sportiva; anche le Ausl di Modena, Reggio-Emilia e Imola utilizzano modalità diverse di prenotazione per il ‘Return-to Play’”.

(Gianfranco Salvatori)

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