Governo locale e legalità

Nuova organizzazione interna della Regione per vincere la sfida del Pnrr

L’assessore Calvano ha presentato alle commissioni Bilancio e Statuto il nuovo assetto interno dell’Ente

Potenziamento della capacità di risposta verso cittadini, famiglie, imprese. Rafforzamento che passa in primo luogo per la sanità, dopo la pandemia, con il rafforzamento della medicina di territorio e il recupero di tutte le prestazioni pregresse. Così come è fondamentale rafforzare la capacità di programmare, coordinare ed essere d’aiuto a territori ed enti locali nella realizzazione di progetti e investimenti attraverso il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Disco verde a un nuovo modello organizzativo della Regione caratterizzato da maggiore razionalizzazione e da un assetto che permetta di vincere al meglio la sfida dell’uso dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La proposta della Giunta regionale in materia di organizzazione interna della Regione è stata presentata oggi dall’assessore Paolo Calvano nel corso della riunione congiunta delle commissioni Bilancio (presieduta da Stefano Bargi in sostituzione di Massimiliano Pompignoli) e Statuto (presieduta da Silvia Piccinini).

“La scelta di mettere mano all’organizzazione dell’ente -ha spiegato Calvano- deriva dalla condizione straordinaria vissuta negli ultimi due anni. La necessità di nuovi investimenti sul fronte sanitario con lo scoppio della pandemia ha richiesto modelli nuovi e ha fatto emergere nuove modalità di organizzazione del lavoro”.

Fra gli obiettivi delle scelte fatte dalla Giunta ci sono: il superamento della frammentazione di funzioni omogenee, la razionalizzare delle strutture di staff presso le Direzioni generali in ragione degli obiettivi da raggiungere evitando duplicazioni e perseguendo la massima efficienza e efficacia dell’azione amministrativa; la valorizzazione e l’utilizzo di tutte le potenzialità del “lavoro agile da remoto” (che ad oggi coinvolge l’82% dei dipendenti), la creazione di un modello di amministrazione flessibile, che sviluppa sistemi e comportamenti professionali di qualità da parte dei dirigenti e del personale regionale per innovare sempre di più. Potenziare anche l’ascolto di cittadini, parti sociali, comunità locali per la programmazione e attuazione dei progetti finanziati con il Pnrr, promuovendo coesione e innovazione fra tutti i soggetti che concorrono a fornire servizi di qualità, affinando la capacità di misurare effetti e impatti sui target della comunità regionale. Da segnalare, inoltre, il completamento della razionalizzazione delle Agenzie regionali con particolare attenzione a Intercent-ER, sempre con l’obiettivo di creare condizioni di maggiore operatività. A breve, poi, un progetto di legge sull’Agenzia Sanitaria e Sociale regionale, le cui funzioni verranno ricondotte all’interno, nell’ambito di una riassegnazione ai settori e alle aree dirigenziali comune a tutte le direzioni generali, compresa quella della Cura della Persona, Salute e Welfare.

Critiche le opposizioni, in particolare per quanto riguarda la rotazione delle posizioni dirigenziali.

Maura Catellani (Lega) ha osservato: “Si parla di un incremento di costi quindi chiedo se l’attuale organizzazione della sanità è sufficiente per riportare sotto controllo la spesa sanitaria e se questo approccio è corretto. In questo piano viene inserita la clausola di salvaguardia degli incarichi dirigenziali: sono stati fatti alcuni conti per capire gli oneri relativi e se questa scelta riguarda una o più posizioni?”.

Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “nel progetto di riorganizzazione non c’è l’Assemblea ma spero ci possa essere condivisione con i consiglieri prima della presentazione ufficiale. Con l’applicazione della misura della rotazione si rischia di vedere posizioni apicali rappresentate sempre dalle stesse persone e di questo la politica deve tenere conto. Secondo il piano avremo oltre 100 dirigenti, quindi 24 manager in più pari al 16%. Serve una rotazione vera e concreta di posizioni che da decenni ricoprono gli stessi ruoli”.

Marco Lisei (Fratelli d’Italia) ha sottolineato: “Ci sorprende la mancanza di condivisione di questo progetto di riorganizzazione, lamentata anche da tutte le sigle sindacali. I processi di riorganizzazione debbono avere non soltanto un confronto con il personale ma devono nascere dal personale che deve essere coinvolto e capire le scelte dell’ente. Per noi è un progetto zoppo perché non ha avuto questa condivisione e si tratta di un’organizzazione basata sulle esigenze dei vertici”.

Luca Sabattini (Partito democratico) ha espresso parere positivo: “Le riorganizzazioni avvengono normalmente all’inizio delle legislature ma in questo caso nel 2020 abbiamo affrontato le criticità della pandemia. Gli elementi organizzativi nuovi si devono inevitabilmente sposare con le criticità che la Regione ha dovuto e deve affrontare. Parlare di organizzazione e personale non è solo un elemento burocratico ma è fondamentale anche per valutare i risultati delle politiche messe in campo”.

Calvano, ribadendo la particolarità del contesto in cui è stata elaborata la riorganizzazione, ha spiegato “che non sono mancati i confronti con le parti sociali. Il Patto per il lavoro e per il clima servirà per monitorare gli effetti di riorganizzazione dell’ente. Tanti dirigenti hanno dovuto coprire ad interim incarichi vacanti e con i concorsi per dirigenti potremo sopperire ai buchi creati negli anni. Quindi ci sarà indubbiamente anche un aumento di spesa, che immaginiamo si attesterà intorno al 5-7% ma ci sarà la possibilità di flessibilizzare questo tipo di spesa. Vogliamo rafforzare la dotazione dirigenziale perché crediamo sull’investimento nelle competenze. Grazie allo smart working potremo razionalizzare sui costi per gli spazi e puntare di più sulle persone e sulle professionalità”.

(Luca Molinari e Lucia Paci)

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