Aggiornare il prezziario regionale entro aprile, renderlo più flessibile e retroattivo e, “in collaborazione con le associazioni interessate, creare una struttura di confronto permanente e di aggiornamento sistematico del prezzario regionale alle reali condizioni di mercato, in grado di garantire la messa in gara di progetti economicamente sostenibili sui quali le imprese possano formulare offerte congrue”. Questo per evitare che si fermino i progetti del Pnrr, dei cantieri privati e della ricostruzione post-sisma.
Lo scrive Stefano Bargi (Lega) in un’interrogazione siglata anche da Emiliano Occhi, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Maura Catellani, Fabio Rainieri, Michele Facci, Matteo Rancan e Matteo Montevecchi.
Il prezziario è la base di riferimento per la filiera degli appalti, pubblici e privati, e stima la base d’asta degli interventi garantendo “l’omogeneità economica e la qualità delle opere pubbliche, nonché la sicurezza nei cantieri”. L’ultimo prezziamo è del 2021. La Giunta, continua Bargi, ha detto di tenere monitorata la situazione soprattutto dopo la grande oscillazione dovuta al rincaro delle materie prime.
Il consigliere del Carroccio chiede misure straordinarie. La Conferenza delle Regioni ha organizzato un gruppo di lavoro per garantire la corretta progettazione di infrastrutture e opere pubbliche. Alcune associazioni emiliano-romagnole hanno sottolineato che “si pone il problema dei rapporti d’appalto sorti ante crisi, travolti dalle sopravvenienze nel corso d’esecuzione che mettono a rischio l’esecuzione di opere e servizi, pubblici e privati.
Alcune Regioni (Lombardia, Toscana, Marche e Sicilia), conclude Bargi, hanno aggiornato il prezziario, ma l’Emilia-Romagna non lo ha ancora fatto.
(Gianfranco Salvatori)