Ambiente e territorio

Gibertoni (Misto): “Stop a taglio vegetazione nell’Idice, nel bolognese”

La capogruppo auspica la sospensione delle concessioni per il taglio della vegetazione per il torrente che scorre nella periferia bolognese

Sospendere la concessione per taglio della vegetazione riparia a fini idraulici lungo il torrente Idice tra San Lazzaro di Savena e Castenaso alle porte di Bologna.

Lo chiede in un’interrogazione a risposta immediata Giulia Gibertoni (gruppo Misto), che ricorda come nei quasi 7 chilometri del tratto ricompreso tra San Lazzaro e Castenaso, il bosco ripariale, che insiste su un’area protetta di riequilibrio ecologico, sia composto da farnie, frassini meridionali, pioppi bianchi, tife minime, salici bianchi e rossi, olmi campestri, aceri campestri, fusaggini e noccioli che aiutano il corso d’acqua “a conservare importanti zone naturali, con una diversificazione ambientale e vegetazionale che è andata complessivamente aumentando in seguito all’istituzione dell’area protetta, peraltro le motivazioni di ordine idraulico per il taglio sono praticamente inesistenti”.

In linea generale, Gibertoni contesta in maniera complessiva la pratica del taglio della vegetazione riparia in quanto, a fronte di un’utilità idraulica limitata, crea danni notevoli alla vegetazione che, lungo fiumi e torrenti, ha un ruolo fondamentale per il territorio. Per la consigliera, la fascia di vegetazione lungo i corsi d’acqua svolge la funzione di “sostenere gli ecosistemi, offrendo cibo e rifugio e favorendo il collegamento tra un’area naturale e l’altra, ma i suoi vantaggi si estendono anche all’uomo, perché una vegetazione gestita in modo più naturale è un ottimo strumento di adattamento ai cambiamenti climatici e di contenimento dei sempre più frequenti periodi di siccità e può garantire più sicurezza dalle inondazioni, una qualità dell’acqua migliore, un paesaggio più attraente e, in sostanza, portare più di un beneficio economico”. In virtù di queste considerazioni, quindi, la capogruppo chiede “una moratoria delle pratiche di taglio dei boschi ripariali in attesa dell’approvazione delle linee guida proprio sulla manutenzione della vegetazione riparia, che dovevano essere approvati oltre cinque anni fa”

In fase di risposta, il sottosegretario alla presidenza della giunta Davide Baruffi ha chiarito che “i problemi idraulici sul torrente Idice sono reali come testimoniato dalla rottura degli argini nel 2019”. Baruffi ha poi informato di come l’avviso di procedura recentemente emanato non ha avuto alcun partecipante “e quindi Arpae non rilascerà alcuna autorizzazione su tale corso d’acqua”. In generale, però, il sottosegretario ha difeso il modus operandi attualmente in essere, dal momento che “si opera solo e unicamente su piante a forte rischio di espianto e che, a fronte di queste specifiche molto stringenti, si deve pensare anche ai problemi e ai danni che possono essere determinati da un rischio idraulico su cui non si è adeguatamente intervenuto”.

“Il fatto che non ci sia stata una risposta alla procedura sul torrente Idice – ha dichiarato Gibertoni in fase di replica – non tranquillizza affatto, ecco perché chiedo una moratoria generale, poiché le motivazioni idrauliche quasi mai vengono risolte e anzi spesso sono aggravate, vengono tagliati gli alberi sbagliati nei luoghi sbagliati. Le ditte che procedono ai lavori non si preoccupano infatti dei tronchi flottanti, ma sono interessate solo a reperire legno in maniera facile”

(Luca Boccaletti)

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