“Qual è la situazione relativa ai permessi di rilascio dei rimedi naturali agli insetti patogeni che minacciano l’agricoltura? E risponde al vero la preoccupazione delle associazioni di categoria secondo le quali migliaia di insetti antagonisti destinati alle regioni sono rimasti inutilizzati?”.
Sono le domande principali che la Lega rivolge alla giunta regionale in una specifica interrogazione sul settore agricolo. In particolare, il Carroccio rimarca come “tutto il settore sia sottoposto a molteplici tensioni per effetto dei cambiamenti climatici, della presenza di insetti patogeni e della limitazione delle molecole fitosanitarie, a cui si sono aggiunti, più di recente, il rincaro dei carburanti e delle materie prime nonché la difficoltà di reperire sul mercato le figure necessarie alla raccolta dei prodotti ortofrutticoli”.
Per la Lega, la situazione negli ultimi tempi si è ulteriormente aggravata “per la limitazione degli unici strumenti fitosanitari che si erano dimostrati efficaci nel contrastare fenomeni quali la cimice asiatica o la maculatura bruna”. Alla luce della politica adottata dalla Regione Emilia-Romagna, che privilegia l’uso di insetti antagonisti nel combattere gli insetti infestanti, vengono denunciate lentezze burocratiche inaccettabili all’introduzione degli antagonisti naturali nelle colture.
Oltre ai quesiti principali, la Lega chiede all’esecutivo regionale anche “quali incentivi siano allo studio per favorire il reperimento sul mercato del lavoro degli operatori necessari a garantire la sopravvivenza del settore ortofrutticolo e
quali urgenti misure si vogliano adottare per ovviare ai problemi del mondo agricolo e dell’ortofrutta in particolare”.
(Luca Boccaletti)
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