Mitigare l’impatto acustico dell’aeroporto Marconi di Bologna, dopo l’aumento del traffico aereo e le numerose segnalazioni di cittadini.
La richiesta alla Regione è di Europa Verde. In un’interrogazione, si chiede “se, alla luce dell’aumento vertiginoso del traffico aereo da e per Bologna e delle ripetute segnalazioni dei/delle cittadini/e, non si ritenga doveroso oltre che opportuno sollecitare la Commissione aeroportuale – di cui la regione Emilia-Romagna fa parte insieme a ENAC, ministero dell’Ambiente, Città Metropolitana di Bologna, Comuni di Bologna, Calderara di Reno e Anzola Emilia, ARPAE, Gestore aeroportuale, ENAV, vettori aerei – a fissare un incontro con il comitato COCOMPAER e l’AUSL di Bologna per valutare insieme lo stato dell’arte e l’adozione di misure di mitigazione dell’impatto acustico dell’aeroporto Marconi”.
Lo scalo di Borgo Panigale, dopo la pandemia, spiega Europa Verde, ha registrato nei primi cinque mesi, dopo la fine dell’emergenza Covid, 23.289 movimenti aerei (più 288% rispetto al 2021) “mentre le merci trasportate per via aerea sono state pari a 17.221 tonnellate, in aumento del 5,1% sul 2019 e del 13,3% sul 2021”.
In una precedente interrogazione, Europa Verde aveva citato uno studio dell’Ausl del 2018 dove si evidenziavano rischi per la salute e un maggior uso di farmaci “per disturbi correlati all’acidità gastrica, antiipertensivi, sedativi/ansiolitici/antidepressivi, per malattie ostruttive delle vie respiratorie”. Il Comitato “per la COMPatibilità AERoporto – Città di Bologna (COCOMPAER) denuncia da anni gli effetti nefasti dell’attività aeroportuale sulla salute e sulla qualità della vita di circa 40mila cittadine e cittadini residenti nell’area”. Il Comitato ha presentato alcune proposte per ridurre l’inquinamento acustico, scrive Europa Verde: anticipare alle 19 le regole della fascia notturna (ore 23-6), valutare una seconda pista di 2.200 metri in un’area inutilizzata dell’aeroporto, obbligo per i decolli dalla pista 12 di anticipare lo stacco usando solo i primi 2.200 metri della pista e divieto di decollo, per quella pista, dei voli Cargo e di atterraggio sulla pista 30. I vertici dello scalo, conclude l’interrogazione, “hanno annunciato l’impegno ad avviare, insieme ad ENAC, uno studio sulle rotte di decollo e atterraggio e il Comune di Bologna vuole avviare un confronto costruttivo monitorando la qualità dell’aria e l’impatto sulla salute di chi vive vicino all’aeroporto”.
(Gianfranco Salvatori)
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