Destinare risorse adeguate per sostenere il recupero dei beni confiscati alle mafie e le progettualità di riutilizzo degli stessi. È la richiesta oggetto di una risoluzione presentata dal Partito democratico, a prima firma Francesca Marchetti, ER Coraggiosa e Lista Bonaccini.
I consiglieri chiedono alla giunta di sollecitare il governo affinché “anche alle Regioni del centro-nord, compresi i territori emiliano-romagnoli, vengano stanziati fondi i necessari all’operazione”.
“Quasi un terzo dei beni sequestrati e confiscati -ha spiegato Marchetti- risultano concentrati nelle regioni del centro-nord e per l’85% si tratta di beni immobili. Tuttavia, con il Pnrr sono stati destinati fondi per il loro recupero esclusivamente alle regioni del sud Italia, non considerando l’effettiva consistenza e distribuzione del fenomeno. Accanto alle molte valide esperienze in cui gli immobili confiscati hanno trovato corretto ed efficace utilizzo, esistono numerosissimi altri casi in cui la destinazione e la consegna dei beni agli enti locali non ha ancora determinato una loro valorizzazione nell’interesse dello sviluppo sociale ed economico del territorio”.
A oggi, sono 163 i beni immobili definitivamente confiscati in Emilia-Romagna: 94 risultano ancora in gestione all’Anbsc (Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati), 69, invece, sono quelli già destinati alle istituzioni statali o locali.
La risoluzione è firmata anche da: Nadia Rossi, Matteo Daffadà, Stefano Caliandro, Antonio Mumolo, Francesca Maletti, Massimo Bulbi, Andrea Costa, Lia Montalti, Marilena Pillati, Palma Costi (Pd), Federico Amico (ER Coraggiosa) e Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini).
(Lucia Paci)