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In Emilia-Romagna si accende l’orologio climatico: il count-down sul sito dell’Assemblea

Inserito nella home page del nuovo sito dell’Assemblea legislativa, serve a sensibilizzare i cittadini sull’emergenza climatica in atto. L’iniziativa è stata promossa dalle consigliere Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, e Silvia Piccinini, presidente della commissione Statuto.

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, attiva l’orologio climatico. Inserito nella home page del nuovo sito istituzionale (https://www.assemblea.emr.it/), l’orologio climatico indica quanto tempo resta (se non si limitano le emissioni inquinanti) all’aumento della temperatura globale di oltre 1,5°C (gradi Celsius), ovvero il limite oltre il quale gli effetti del surriscaldamento sono considerati irreversibili per l’uomo e il Pianeta, così come previsto dagli Accordi di Parigi.

Lo scopo dell’iniziativa – promossa da Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, e Silvia Piccinini, presidente della commissione Statuto, e condivisa dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa – è sensibilizzare le coscienze e fornire un contributo concreto per accrescere la consapevolezza rispetto all’emergenza climatica in atto e per incentivare comportamenti e scelte responsabili e sostenibili.

Nato sulla scia della Campagna internazionale inaugurata il 19 settembre 2020, l’orologio climatico scandisce, in tempo reale:

in rosso, quanto tempo manca, agli attuali tassi di emissioni, per bruciare il “bilancio di carbonio” globale, vale a dire la quantità di anidride carbonica (CO2) che può ancora essere rilasciata nell’atmosfera limitando il riscaldamento globale a 1,5°C sopra i livelli preindustriali;

in azzurro, l’alternanza di diverse cifre, quali: la percentuale di energia mondiale fornita al momento da fonti rinnovabili; l’ammontare in dollari del fondo verde per il clima; la superficie in chilometri quadrati di terra protetta dalla popolazione indigena.

“L’idea di installare l’orologio climatico sul sito dell’Assemblea legislativa -spiega Silvia Zamboni– nasce dall’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei cittadini e dei decisori politici emiliano-romagnoli sull’urgenza delle misure da adottare per contrastare i cambiamenti climatici entro una soglia che consenta di non superare, al 2050, di un grado e mezzo (1,5° C) l’aumento della temperatura media globale. Dobbiamo contribuire ad accelerare, a tutti i livelli, il cambiamento anche delle nostre abitudini di cittadini e consumatori. Le temperature roventi di queste settimane e l’emergenza idrica provocata dalla grave siccità sono l’ennesima drammatica dimostrazione di quanto la crisi climatica sia ormai fuori controllo. Sembriamo essere tutti d’accordo sull’urgenza di attuare la transizione ecologica ed energetica, ma i buoni propositi spesso naufragano nell’inazione. Occorre, invece, agire subito sia per contrastare le cause dei cambiamenti climatici, in primis l’uso dei combustibili fossili e un modello di produzione e consumo che divora risorse e inquina, sia per mitigarne gli effetti con politiche di adattamento e di riduzione dei danni. Con l’orologio climatico diamo un contributo alla svolta verde dell’Emilia-Romagna”.

“Oggi la Regione Emilia-Romagna  -evidenzia Silvia Piccinini– grazie alla nostra proposta si impegna in un’importante opera di sensibilizzazione con lo scopo di creare una nuova consapevolezza collettiva. L’orologio del clima raffigura sul suo display, oltre al tempo che passa, anche la percentuale di energia prodotta nel mondo da fonti rinnovabili, per ribadire che solo attraverso la loro crescita è possibile limitare l’innalzamento delle temperature. È proprio da questa consapevolezza che dobbiamo partire, perché, sebbene la crisi energetica che stiamo vivendo richieda risposte immediate, queste risposte non possono prescindere dagli obiettivi della transizione ecologica ed energetica. Non possiamo più continuare a voltarci dall’altra parte, il tempo sta per scadere e noi non abbiamo un Pianeta di riserva”.

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(Luca Govoni)

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