Fare chiarezza sulle modalità di monitoraggio dei tempi delle lista di attesa in sanità. A chiederlo è un’interrogazione della Lega a firma dei consiglieri Daniele Marchetti (primo firmatario), Valentina Stragliati, Michele Facci, Fabio Bergamini e Simone Pelloni.
“In risposta a una nostra interrogazione -spiegano i leghisti- l’assessore alla Sanità, oltre a confermare il dato drammatico per il Sistema Sanitario Regionale riportato nelle premesse di quell’atto in merito alle liste d’attesa specialistiche ambulatoriali di primo accesso, fa emergere un ulteriore elemento di riflessione che desta non poca preoccupazione. L’assessore Donini, infatti, afferma che, sulla base delle indicazioni regionali, è previsto anche il potenziamento della presa in carico da parte dello specialista, in modo che il cittadino non ritorni dal medico per farsi prescrivere la ricetta e non si rechi agli sportelli CUP
ordinari per la prenotazione”. Una prassi – secondo i consiglieri – che potrebbe celare un quadro ancor più drammatico di quello descritto in precedenza, in quanto tale modus operandi a carico dell’utente creerebbe un sottobosco affollato di invisibili, dato che, di fatto, bypassa l’inserimento nella lista d’attesa della struttura sanitaria che dovrebbe farsene carico. Pertanto, i numeri, già negativi, potrebbero essere ancora peggiori.
Da qui la richiesta alla giunta “di conoscere come, seguendo l’iter descritto dall’assessore Donini, vengano monitorati i tempi d’attesa e attraverso quale strumento o quali modalità il medico specialista prende direttamente in carico il paziente”.
(Luca Molinari)