Fare chiarezza sulle tubazioni degli acquedotti regionali realizzate in cemento-amianto e sul sistema dei controlli per garantire la salubrità delle acque, anche in relazione al Piano amianto regionale.
A chiedere un monitoraggio e un intervento è un’interrogazione della Lega a firma dei consiglieri Michele Facci (primo firmatario), Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri, Valentina Stragliati, Simone Pelloni, Gabriele Delmonte.
Articolato il quesito ispettivo in cui si chiede quante siano (unità di misura in km) le condotte di acqua potabile in cemento-amianto presenti sul territorio regionale, suddivise per provincia e quale sia il loro stato di conservazione, quale Ente e/o soggetto si occupi della gestione e con quale cadenza venga effettuato il loro monitoraggio, al fine di evitare rischi per la salute umana, anche solo potenziali.
La Lega vuole inoltre sapere dalla Giunta se “negli ultimi 10 anni vi siano stati interventi di riparazione, ripristino e/o sostituzione di tubazioni e condotte in cemento-amianto, con indicazione della loro ubicazione, in caso di positivo riscontro e come venga effettuato, da quali Enti e con quale frequenza, il controllo della qualità delle acque a uso umano”.
Questa l’altra domanda posta dal Carroccio: “Esiste un programma di progressiva sostituzione delle condutture in cemento amianto, anche nell’ambito del recente programma di transizione ecologica della Regione Emilia-Romagna sostenuto finanziariamente dai fondi del PNRR?”.
(Luca Molinari)