La Regione sensibilizzi i cittadini sulla fibromialgia, istituisca uno sportello informativo gratuito per i pazienti e loro famiglie, preveda un sostegno economico per chi è affetto dalla malattia e illumini di viola un monumento o una delle sedi della Regione Emilia-Romagna in occasione della giornata Mondiale della Fibromialgia (il 12 maggio).
L’impegno alla giunta è chiesto dalla consigliera Maura Catellani (Lega) in una risoluzione firmata anche da Simone Pelloni, Valentina Stragliati, Daniele Marchetti, Gabriele Delmonte e Fabio Bergamini.
La fibromialgia è una malattia cronica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, comportando forti e diffusi dolori, che limitano la vita personale e lavorativa. In Italia i malati sono circa 2 milioni e spesso vengono definiti “malati invisibili” poiché ancora oggi non sussistono marcatori specifici, sintomi osservabili e cure approvate.
La Regione ha inviato alle Asl le linee di indirizzo per la diagnosi e il trattamento della Fibromialgia e nella legge di Bilancio 2022 è stato istituito un fondo di 5 milioni al ministero della Salute. L’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha sottoposto un documento al Ministero pe il riconoscimento della fibromialgia come malattia cronica e invalidante da inserire nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). A causa di ritardi, però, “l’iter per l’inserimento della fibromialgia nei LEA quale malattia cronica, rara e invalidante e con le relative prerogative ad essa correlate risulta essere in stallo”.
Catellani sottolinea come sia “doveroso migliorare l’educazione sanitaria della popolazione, del soggetto affetto da fibromialgia e della sua famiglia, sostenendo campagne di sensibilizzazione al fine di contribuire ad aumentare la consapevolezza alla malattia” e supportare i malati. Gli strumenti sono lo sportello informativo che accoglie i malati e i loro famigliari, dà indicazioni sullo stile di vita corretto, organizza incontri con specialisti e aiuta i pazienti e le famiglie “senza oneri a carico degli interessati”. Prendere atto della necessità di un sostegno, conclude la consigliera del Carroccio, è “indifferibile” perché i malati devono fronteggiare un lungo iter diagnostico e di follow up oltre che spese per visite specialistiche e farmaci.
(Gianfranco Salvatori)