Governo locale e legalità

Question time Rontini (Pd): “Pnrr, i progetti delle Diocesi romagnole bocciati dal governo”

La risposta del Sottosegretario Baruffi: nessuna competenza regionale, ma siamo pronti a intervenire sul Ministero

“I progetti presentati dalle Diocesi romagnoli sull’Investimento 2.4 del PNRR sono stai ignorati dal governo. La giunta deve intervenire sull’esecutivo affinché la decisione venga rivista”.

A chiedere chiarezza sul tema è Manuela Rontini (Partito Democratico) che ricostruisce l’intera mappatura degli interventi riguardanti il territorio romagnolo ed elenca l’iter di assegnazione delle risorse per il patrimonio di culto. “Purtroppo abbiamo appreso che nessuna delle proposte avanzate dal territorio romagnolo è stata finanziata dal governo. Il fatto ha destato stupore nei vescovi delle zone interessate, tanto che la Conferenza episcopale emiliano-romagnola, presieduta dal cardinale Zuppi, ha espresso disappunto e preoccupazione”, sottolinea Rontini che chiede come la giunta intenda supportare l’azione dei vescovi e della Cei affinché anche i 60 progetti presentanti dalla Romagna abbiamo la giusta attenzione economica da parte del governo.

“Decisioni, competenze e responsabilità nella gestione di questi fondi sono tutte in capo al governo centrale. La Regione non ha avuto e non ha alcuna competenza”, è la risposta del Sottosegretario alla presidenza della giunta Davide Baruffi per il quale “non abbiamo problemi però a dire che le Diocesi hanno un importante ruolo nella tenuta del tessuto della nostra regione: volendo intervenire sul loro patrimonio, aiutano tutto il territorio. Per questo non condividiamo la decisione del governo di non finanziare alcuno degli interventi proposti dalle Diocesi romagnole e dobbiamo fare di tutto per farci parte attiva nel chiedere al governo di cambiare idea e recuperare il sostegno ai progetti in questione”.

Parole alla luce delle quali Rontini si dice soddisfatta perché “è un bene che il Sottosegretario abbia riconosciuto il valore delle Diocesi e si sia detto disponibile a intervenire sul governo Draghi”.

(Luca Molinari)

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