Sanità e welfare

Lisei (Fdi): “Autismo, mancano personale qualificato e nuovo piano integrato di assistenza”

“Molte famiglie costrette a rivolgersi a strutture private quando i disturbi dello spettro autistico prevedono percorsi riabilitativi che rientrano nei Lea (Livelli essenziali di assistenza)”

Assicurare il personale qualificato nelle Asl da impiegare nei percorsi per chi è affetto da disturbi dello spettro autistico, ridefinire o rinnovare il programma regionale integrato per l’assistenza alle persone autistiche in Emilia-Romagna e consentire a chi è affetto “di rivolgersi alle strutture pubbliche per la cura del disturbo, in quanto i percorsi riabilitativi volti a migliorare le condizioni e le attività del soggetto rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea)”.

Sono le richieste del capogruppo di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, in un’interrogazione alla giunta. “Negli ultimi anni -afferma il consigliere- si è assistito a un aumento esponenziale dei casi di diffusione della patologia, tanto che le diagnosi sono in netto aumento”. La Regione, attraverso il progetto Pria, ha definito la struttura della rete organizzativa regionale dei servizi. Il programma, però, è scaduto nel 2018 e non è stato rinnovato. “Le Asl non riescono a garantire i livelli minimi di assistenza” continua il capogruppo, che ha ricevuto le lamentele di associazioni e genitori di ragazzi autistici a causa dei “lunghi ritardi nell’accesso ai percorsi di cura attivati presso le ASL territorialmente competenti, in quanto vi sono lunghe liste d’attesa e molte strutture lamentano carenza di organico”.

Ritardi e mancanza di personale qualificato nelle Asl, conclude Lisei, fanno sì che molte famiglie “si rivolgano a strutture private, con dispendio economico per servizi che rientrerebbero nei Lea e quindi dovrebbero essere erogati dal Sistema sanitario nazionale”.

(Gianfranco Salvatori)

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