Sanità e welfare

Visite specialistiche non erogate: dal 2015 si è passati dal 7 al 2 per cento

Più farmacie in regione, 157 dal 2016: 143 a seguito del concorso straordinario, 13 comunali e una in luogo ad alto transito

medico di famiglia
medico di famiglia

Positivi i dati rispetto alla riduzione delle liste di attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie (specialistiche ambulatoriali); si è determinato un incremento delle disdette entro i termini, quindi un calo delle mancate presentazioni: su circa 15 milioni di prestazioni annue di specialistica quelle non erogate si attestano mediamente attorno al 2 per cento, contro un 7 per cento nel 2015. In commissione Politiche per la salute e politiche sociali si è discussa la clausola valutativa sulla legge regionale 2 del 2016 “Norme regionali in materia di organizzazione degli esercizi farmaceutici e di prenotazioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali”.

La legge si occupa anche di farmacie: rispetto al 2016 in regione si contano 157 farmacie in più (si è passati da una ogni 4.400 abitanti a una ogni 3.300), 143 a seguito del concorso straordinario, 13 comunali e una in luogo ad alto transito. Tutti i comuni del territorio regionale hanno adottato la pianta organica delle farmacie, portando a 1.425 il numero complessivo delle sedi. In attesa dell’apertura delle farmacie nelle sedi vacanti o di nuova istituzione le amministrazioni comunali possono comunque assicurare l’erogazione del servizio di assistenza farmaceutica mediante l’istituzione di un dispensario. Confermato poi il sostegno alle farmacie rurali mediante contributi regionali (41 le farmacie rurali finanziate nel 2019, 42 nel 2020 e 40 nel 2021). Nei prossimi anni occorrerà poi considerare gli effetti del finanziamento Pnrr sui fatturati delle farmacie e, conseguentemente, valutare una eventuale modifica dei criteri di concessione dei contributi regionali, con l’obiettivo di assicurare più risorse alle sedi con volume d’affari complessivo fino a 250mila euro.

Dalla Lega si rileva che “non c’è contezza su ciò che non è stato fatto, a partire dalle farmacie rurali: i contributi erogati, a spot, non garantiscono interventi strutturali”. È stata quindi ribadita la necessità di tutelare il sistema delle farmacie, “fondamentale anche nella fase del Covid”. Sulle prestazioni specialistiche i leghisti hanno sottolineato come siano “ancora tante le criticità”.

Da Forza Italia, riguardo alle liste d’attesa, si rimarca che “la situazione è molto grave e non si intravvedono strategie di uscita. Anche nell’ultimo mese i dati non sono buoni, come ad esempio nell’Ausl di Imola riguardo alle visite cardiologiche o nell’Ausl di Piacenza riguardo alle viste pneumologiche. Servono, dunque, risposte concrete”. È poi stata ribadita “l’importanza del ruolo delle farmacie”.

Il Partito democratico, rispetto alle politiche regionali in materia di sanità, ha evidenziato l’attenzione particolare rivolta ai cittadini: “La Regione ha investito sul sistema delle farmacie, un servizio fondamentale per i territori (a partire da quelli periferici): ora si tratta di mettere a sistema quello che abbiamo imparato negli ultimi anni per migliorare i servizi”.

Dalla presidenza della commissione è venuto un richiamo a fare particolare attenzione alle prospettive di modifica della legge rispetto all’erogazioni dei fondi europei.

(Cristian Casali)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 21 luglio 2022 è soggetta alle disposizioni in materia di par condicio

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