La commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità approva il piano di contributi destinato ad adolescenti e preadolescenti per l’anno 2023. Così come sottolineato dalla giunta, “si tratta di uno degli strumenti, attivo fin dal 2009, con cui l’Emilia-Romagna traduce in termini concreti i principi fondamentali della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e riafferma il ruolo dei giovani quale risorsa fondamentale ed essenziale della comunità regionale, ponendo l’obiettivo del perseguimento del loro benessere e pieno sviluppo come condizione necessaria allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società regionale”. Due i budget ricompresi nel bando: 150mila euro per i progetti a valenza regionale (con coinvolgimento di almeno tre province) e 450mila euro per i progetti a valenza territoriale.
Quattro le caratteristiche generali dei progetti: interventi il più possibile inseriti in logiche di integrazione e promozione dell’equilibrio territoriale; azioni che rafforzino gli interventi regionali in ambito socio-educativo, di cittadinanza attiva e cultura inclusiva; azioni di promozione e sviluppo digitale sociale; interventi che perseguano obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli obiettivi generali si traducono poi in percorsi specifici con campagne su giovani con difficoltà di socializzazione o a rischio dispersione o abbandono scolastico, ritiro sociale, povertà ed emarginazione. A questo tema si aggiungono poi le azioni per promuovere l’offerta di opportunità educative, stimolare il coinvolgimento dei ragazzi nella co-progettazione, facilitare l’uso consapevole delle nuove tecnologie, sostenere le competenze educative degli adulti e aiutare i ragazzi nell’affrontare e superare l’isolamento creatosi a causa dell’emergenza Covid.
Le risorse a disposizione, infine, verranno ripartite su 38 ambiti distrettuali, da Piacenza a Riccione, e potranno accedere ai contributi regionali solo le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato con sede legale nel territorio regionale e iscritte nel registro unico nazionale del terzo settore, le cooperative sociali iscritte all’apposito registro regionale oltre agli enti del terzo settore.
Il Pd ha sottolineato “l’importanza delle attività che si sono create sui territori grazie allo sforzo del terzo settore, che si è potuto avvalere del supporto fornito dalla Regione”.
(Luca Boccaletti)
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