Cinque articoli per un progetto di legge che sosterrà i carnevali storici in Emilia-Romagna, al fine di valorizzarli adeguatamente e in maniera continuativa. Per il 2022 è previsto un contributo straordinario di 250mila euro, mentre per i due anni successivi di 200mila.
In commissione Cultura è continuata la discussione del progetto di legge “Norme in materia di sostegno ai carnevali storici“, che ha visto l’intervento dei soggetti portatori di interesse. Presente in aula anche l’assessore alla Cultura. Il 15 settembre, la commissione prevede di licenziare il testo.
Il progetto di legge è stato illustrato dalla relatrice di maggioranza (Partito democratico) e da quello di minoranza (Lega). La Regione concede contributi a pubblico e privato, per i carnevali esistenti, da almeno 20 anni. Per il 2022 ci saranno risorse straordinarie, per i carnevali più importanti, perché la prima metà dell’anno ha visto restrizioni dovute all’emergenza pandemica. Il contributo, pari al 20% delle spese, “è riconosciuto solamente per gli eventi con un costo complessivo non inferiore a 100mila euro e comunque l’importo massimo del contributo non può in ogni caso superare quella cifra”. La copertura finanziaria sarà di 250mila euro per il 2022 e di 200mila per il 2023 e 2024.
La relatrice Pd ha detto che “l’ascolto degli stakeholder serve a rendere la legge più aderente ai bisogni, alla cultura e alle identità dei territori”. La legge considera in modo importante l’impatto sul turismo e sull’economia e “valorizza l’associazionismo e il terzo settore, che a loro volta coinvolgono moltissime persone. Il carnevale è una cosa seria”. Per la relatrice è positivo il contributo straordinario per eventi che “promuovono anche la nostra regione”.
Il relatore di minoranza della Lega ha elencato alcune criticità del disegno di legge. Va riconsiderato il contributo straordinario che prevede per partecipare, a pubblici o privati, un costo non inferiore a 100mila euro per il 2022. Da uno screening, emerge che l’importo di 100mila vada diminuito “perché possano usufruirne anche carnevali storici più piccoli e non solo pochi grandi eventi. Serve, poi, chiarezza per gli importi previsti per i tre anni, dato che dal bilancio si evince che ci siano solo 200mila euro per il 2022. Comunque siamo favorevoli al varo della legge in tempi rapidi”.
La presidenza della commissione ha poi introdotto i portatori di interesse. Tutti hanno sottolineato i problemi derivanti dallo stop di due anni causato dalla pandemia, dal calo dei volontari e dalle spese.
Lidia Mastroianni, responsabile dei Servizi culturali del Comune di Imola, ha ricordato “che il carnevale dei fantaveicoli” ha 25 anni, e il Comune, che lo sostiene anche grazie agli sponsor, ha registrato la denominazione nel 2005. È un carnevale originale, creativo ed ecologico. Le capacità artigianali si coniugano con competenze tecnico-meccaniche, ma anche con l’attenzione all’ambiente e al riciclo dei materiali. I fantaveicoli non sono a motore e sono ammessi solo eventuali veicoli elettrici a emissioni zero. C’è anche una collaborazione con l’autodromo Dino Ferrari. Negli anni hanno partecipato tante famiglie, amici, tecnici, centri sociali, scuole: un’esperienza di aggregazione dal valore sociale ed educativo”.
Maria Letizia Bisacchi, sindaca di Gambettola (Forlì-Cesena), ha sottolineato che “da noi il carnevale esiste da 136 anni ed è realizzato soltanto dai volontari, oggi in calo dopo il blocco per il Covid e la crisi che hanno provocano la perdita di entusiasmo. A Gambettola c’è la scuola della cartapesta che negli ultimi anni ha coinvolto 5mila bambini delle scuole. La valenza del carnevale è anche turistica e il comune ha potenzialità enormi. Abbiamo un patto di amicizia con i comuni della riviera per dare una valenza romagnola al carnevale. Ma la potenzialità è anche extraterritoriale, grazie al gemellaggio con il carnevale tedesco di Colonia. Positivo il riferimento alle attività collaterali, al valore dell’associazionismo, al registro dei carnevali storici (andrebbe premiato anche chi va oltre le venti edizioni). L’impegno economico è grande e deve essere riconosciuto dal pubblico”.
Secondo il presidente dell’Associazione Gambettola eventi, Davide Ricci, “sono importanti il contributo della Regione e la creazione di un albo. I vent’anni sono importanti, purché siano continuativi. Va creata una rete fra i carnevali, per aiutarci fra di noi anche perché il volontariato va scemando. I contributi, infine, danno la possibilità di fare investimenti”.
Anche per l’assessore alle Attività produttive, Alessandro Bracciani (San Giovanni in Persiceto) “il carnevale è una cosa seria: a San Giovanni sono 148 le edizioni del carnevale storico. Metto l’accento sul riconoscimento dei carnevali storici come elemento fondante di una comunità, anche perché raccolgono migliaia di volontari che lavorano tutto l’anno. Bene la dignità anche per gli eventi collaterali. Il carnevale tramanda storia, cultura e tradizioni di una comunità. Anch’io ritengo importante fare rete anche al di fuori della regione e abbiamo stipulato un accordo fra diversi carnevali per chiedere di riconoscerli come patrimonio Unesco”.
Il sindaco di Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia), Francesco Monica, ha ricordato che “la società per il carnevale è nata nel 1885 e la prima sfilata si è svolta l’anno dopo. Fin dal 1933 c’era una fabbrica di maschere e poi anche di carri allegorici. Noi abbiamo il titolo di città del carnevale. Grazie ai volontari, riusciamo ad abbattere i costi. Credo vada abbassata la quota di 100mila euro per aiutare nelle spese anche chi è più piccolo. Il nostro carnevale è inclusivo e coinvolge anche gli immigrati, è radicato in associazioni e scuole e prevede eventi di beneficienza. A Castelnovo si riuniscono carnevali da tutta Italia per uno scambio di idee. Questa legge dà valore ai volontari ed è un bene che dalla Regione arrivi un segnale, perché è difficile accedere ai contributi statali”.
Cinzia De Martino, dei Servizi culturali di San Giovanni in Persiceto, ha esaltato il ruolo dei volontari e ha affermato che “se le associazioni del carnevale avessero un contributo questo aiuterebbe a considerarle come parte attiva del territorio”.
In conclusione, l’assessore alla Cultura ha scandito che “con questa legge si riconosce l’importanza sociale e culturale del carnevale, come hanno ben centrato gli interventi. Positivo l’uso della cartapesta, del ferro e dell’ottica del riciclo: sono spunti che se elaborati potranno portare a uno sviluppo. Ad esempio, San Giovanni in Persiceto ha un legame forte con la tradizione meccanica. I limiti di venti anni e il budget di 100mila euro ci sono perché finanziamo i carnevali che hanno cultura e socialità al centro. Noi non finanziamo tutto”.
(Gianfranco Salvatori)
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