“Eliminare il numero chiuso per l’ammissione alla facoltà di medicina”. Lo chiede la Lega con un’interrogazione a risposta immediata.
“Soltanto pochi giorni fa -ha ricordato la Lega- sessantacinquemila candidati hanno svolto la prova per accedere ai corsi di laurea di medicina e chirurgia e odontoiatria, a fronte, però, di soli 15.876 posti disponibili. La pandemia ha messo in evidenza la mancanza di medici con la necessità, spesso, di dover ricorrere a professionisti già in pensione. Il nostro sistema sanitario ha bisogno urgentemente di medici e l’abolizione del test di ingresso può essere l’occasione giusta per valorizzare tanti ragazzi e talenti. Lo stesso presidente della Regione sembra essere contrario al numero chiuso a Medicina. Occorre sapere come la Regione intende affrontare il problema, in particolare in relazione al reperimento degli spazi in cui svolgere l’attività formativa”.
La risposta dell’assessore alla Sanità: “La programmazione per la formazione del personale sanitario nell’ultimo decennio si è rivelata inadeguata visto che i tagli di fondi alla sanità hanno inciso soprattutto sulle risorse umane. Va quindi ridotto l’imbuto formativo. In Emilia-Romagna abbiamo aumentato di oltre 2 milioni di euro le borse di studio per le facoltà di medicina che si aggiungono alle borse finanziate dallo Stato. In attesa che si cambi il sistema, quello che possiamo fare, come Regione, lo facciamo. A livello nazionale occorre rimuovere il tetto di spesa per il personale”.
La replica della Lega: “Intervenire sulle spese è senz’altro un tema fondamentale ma occorre intervenire sugli spazi come evidenziato dal rettore dell’Alma mater. Per cui la Regione ci dovrebbe dire come intende recuperare nuove aule. In questo modo, appena il numero chiuso verrà abolito, si potrà concretizzare questa misura”.
(Lucia Paci)
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