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Rendiconto Defr 2020-2021: “Biennio difficile affrontato investendo sul futuro”

L’amministrazione ha fatto il punto sulle politiche attuate lo scorso biennio. “Un passaggio dovuto per misurare i risultati ottenuti che ha valenza di azione di trasparenza nei confronti dei cittadini”

Un biennio difficile quello 2020-2021, dominato dall’emergenza pandemica ma che ha consentito alla Regione Emilia-Romagna di concludere il periodo con un aumento del Pil regionale di oltre 7 punti percentuali e un cospicuo aumento degli investimenti (+20%). “Cifre che pongono la nostra Regione -ha proseguito la giunta– ai vertici nazionali e che testimoniano la bontà delle politiche anticicliche messe in campo”.

L’amministrazione ha poi sottolineato come la resilienza del settore produttivo e delle politiche regionali messe in atto abbia consentito una cambio di marcia importante “che si iscrive negli obiettivi di crescita e sostenibilità espressi nel Patto per il lavoro e per il clima, che è la stella polare di tutta questa legislatura”.

Sono 91 gli obiettivi che il documento di economia e finanza regionale aveva delineato, se si considerano anche gli strumenti di programmazione europea (FESR, FSE e FEASR) che l’Emilia-Romagna ha approvato come prima regione italiana, quasi tutti raggiunti, “a partire dalle politiche di bilancio, fiscali e tributarie espresse grazie -sottolinea ancora l’amministrazione regionale- alla solidità del bilancio regionale”.

Una solidità che viene confermata soprattutto in ambito sanitario dove, a fronte degli sforzi compiuti dai vari sistemi regionali, i contributi nazionali nel 2021 hanno coperto meno del 50% delle spese aggiuntive sostenute dall’Emilia-Romagna a causa del Covid.

“I bilanci regionali sono ancora sotto stress -avverte ancora la giunta- per la coda lunga della pandemia e per la crisi legata alle fonti energetiche, ma questo non ha fermato l’Emilia-Romagna dall’attuare importanti azioni anticicliche”. Importanti le azioni intraprese nei trasporti pubblici (gratuità del trasporto agli under 19 insieme al rinnovo del parco automezzi e investimenti su elettrificazione e mobilità dolce), nelle politiche per l’autosufficienza (un miliardo lo stanziamento nel biennio) unitamente ad azioni concrete per il sostegno e il rilancio del settore produttivo.

“Risultati importanti -ha concluso l’esecutivo regionale- raggiunti grazie a una macchina regionale che non si è mai fermata e che ha saputo avvalersi dei metodi organizzativi più innovativi per affrontare sia l’emergenza appena trascorsa sia quella legata alle fonti energetiche che si sta profilando all’orizzonte”.

Le parole della giunta sono state oggetto di un confronto tra i gruppi assembleari.

La Lista Bonaccini ha sottolineato che “la nostra Regione è al primo posto, con il Veneto, per investimenti, rafforzati dai 4 miliardi del Pnrr che stanno già ricadendo sul nostro territorio. Partivamo da una situazione molto difficile, che ha reso necessarie e urgenti misure straordinarie. Le ultime stime indicano che la ripresa in Emilia-Romagna è stata più importante che in altre regioni ed è stato decisivo il ruolo dell’ente regionale. Il modus operandi della giunta e di questa maggioranza ci mette nella condizione di raccogliere i primi frutti”.

Per la Lega “il documento che ci è stato presentato non è altro che una copia del Defr discusso prima della pausa estiva. Parlate tanto di semplificazione, ma di effetti non ce ne sono: è un argomento che grida vendetta. Faremo le nostre osservazioni perché per la Lega la semplificazione è un tema importante”. Il Carroccio ha poi sollevato osservazioni sul tema dello sport (“Non si spiegano gli eventi citati, non si dice quanti di questi sono per lo sport femminile: per una giunta che parla sempre di donne…”) e su quello dell’edilizia pubblica.

Per il Partito democratico “qualsiasi programmazione implica capacità di adattamento per la realizzazione delle politiche pubbliche. Ciò impone la rendicontazione degli effetti prodotti. La relazione illustrata oggi tiene in debita considerazione due anni difficili e questo ha reso necessario stravolgere le scelte politiche affinché il nostro tessuto imprenditoriale potesse vedere la luce nella fase post pandemica. Nel nostro piano hanno giocato favorevolmente la stabilità governativa e la capacità di resilienza del nostro territorio”.

La giunta ha replicato alle considerazioni della Lega riguardo all’impegno di spesa collegato all’obiettivo: soldi spesi e risorse re-imputate. “In tantissimi casi, ciò che viene speso e ciò che è re-imputato all’anno successivo, coincidono. L’attendibilità degli impegni e della loro realizzazione supera il 90% ed è un indicatore che dà l’idea di previsioni di bilancio che corrispondono a quanto realmente speso o impegnato. Può essere che la cifra stanziata sia stata eccessiva, ma i soldi o non sono spesi o vanno a formulare l’avanzo. Su un bilancio di 12-13 miliardi l’avanzo è minimale. Si conferma che i 91 obiettivi sono stati realizzati in buona parte”.

(Luca Boccaletti, Lucia Paci, Gianfranco Salvatori e Luca Molinari)

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