Mettere a disposizione un contributo ad hoc, sulla base dei metri quadri di ogni impianto, per sostenere l’attività delle piscine e “creare un fondo per sostenere i comuni e consentire di rimettere in equilibrio gli accordi con i gestori alla luce del caro bollette”.
Questi i principali quesiti rivolti alla giunta regionale da Fratelli d’Italia che lancia uno specifico allarme per i risvolti che il caro bollette potranno generare nel settore delle piscine.
Nell’atto ispettivo viene sottolineato come la Regione riconosce “la funzione sociale dello sport e il diritto generalizzato alla pratica sportiva”, ma si informa di come siano diversi i fallimenti delle società sportive “con dipendenti e collaboratori sportivi che vengono lasciati a casa e gli utenti non più ammessi ai servizi”.
Una situazione preoccupante, quindi, che si somma agli strascichi del periodo pandemico, “quando gli impianti natatori sono rimasti chiusi 10 mesi su 23 e nei periodi di apertura hanno comunque registrato grandi cali di attività e con ristori che non hanno mai superato il 5% dei ricavi annuali di una piscina”.
Dalla situazione delineata e alla luce di un immediato futuro molto incerto, Fratelli d’Italia chiede anche se l’esecutivo regionale abbia avviato un monitoraggio sul caro bollette per gli impianti sportivi “al fine di adottare un’adeguata programmazione degli interventi ed evitando interventi spot” e quanti fondi siano stati destinati alla riconversione e riqualificazione energetica degli impianti sportivi negli ultimi anni e quanti di questi siano stati destinati alle piscine.
(Luca Boccaletti)
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