Parità, diritti e partecipazione

Question time Amico (ER Coraggiosa): Spid anche per chi è in stato di reclusione

La risposta arriva, in aula, dal sottosegretario alla presidenza Baruffi, che ribadisce l’impegno della Regione Emilia-Romagna sul tema

carcere

Consentire anche ai detenuti di ottenere un’identità digitale, come per esempio lo Spid.

La richiesta arriva, con un’interrogazione a risposta immediata in aula, da Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa), che sollecita l’esecutivo regionale in particolare a supportare il tavolo di lavoro proposto da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) su richiesta del garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri.

Il consigliere chiede poi all’amministrazione regionale di sospendere le procedure di rivalsa in caso di imposte di propria competenza.

Il caso, rimarca il politico, “è stato sollevato in seguito alla segnalazione di un gruppo di detenuti che non sono riusciti a pagare le tasse relative al rinnovo della patente, ma potrebbe riguardare anche imposte di pertinenza regionale come il bollo auto”. È comprovato, conclude Amico, “che per affermare lo strumento rieducativo della pena la relazione del detenuto con il vivere quotidiano non debba essere interrotta”.

La risposta arriva, in aula, dal sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, che ribadisce l’impegno della Regione Emilia-Romagna: “È importante semplificare e agevolare l’accesso alla comunicazione elettronica verso la pubblica amministrazione, per tutti i cittadini, comprese le persone private della libertà personale”. Questo tema, ha aggiunto, “riguarda l’intero territorio nazionale, così come la questione delle imposte”. È quindi importante, ha concluso Baruffi, “che a questo tavolo partecipino tutti i soggetti istituzionali interessati, a partire dal ministero della Giustizia”.

(Cristian Casali)

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