È stata illustrata la modifica della legge regionale del 2015 sui “Diritti di cittadinanza e politiche di coesione globale tramite la valorizzazione delle relazioni fra gli emiliano-romagnoli nel mondo”. Fra i dati principali, c’è l’inserimento delle organizzazioni di volontariato nella platea dei destinatari degli interventi. Inoltre, la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo si riunirà in presenza, dopo tre anni, e l’incontro sarà a Piacenza dal 14 al 16 ottobre.
Il progetto di legge è stato presentato in commissione Parità, presieduta da Federico Amico, dai consiglieri che lo hanno proposto, Marco Fabbri (relatore di maggioranza) e Valentina Stragliati (relatrice di minoranza), rispettivamente presidente e vicepresidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Il prossimo appuntamento vedrà la discussione del testo, l’esame dell’articolato e il voto per licenziare il testo che approderà poi in Assemblea.
Marco Fabbri ha spiegato che “si è trattato di un percorso lungo con tanti confronti” e oltre a Stragliati ha ringraziato la vicepresidente Marilena Bertoncini, per il lavoro svolto in Sud America. “C’era l’esigenza – ha affermato Fabbri – di portare alcune innovazioni, anche se il testo di base resta buono. Ci sono modifiche procedurali e sostanziali. L’attività della Consulta ritorna ai livelli del 2019, nonostante non si sia mai interrotta. Le proposte di modifica alla legge non risolvono tutte le criticità, anche perché riguardano ambiti che non sono di nostra competenza. Abbiamo ridefinito la platea dei destinatari degli interventi, inserendo le organizzazioni di volontariato”. La volontà, ha spiegato il presidente della Consulta, “è stata la possibilità di allargare le associazioni all’estero ad altri soggetti”. C’è una richiesta forte: la Giornata degli emiliano-romagnoli nel mondo sarà il 2 luglio, data che ricorda l’affondamento (nel 1940, silurata da un U-boot tedesco) della Arandora Star, che provocò la morte di oltre 400 persone, molte delle quali provenienti dalla provincia di Parma: si trattava di emigranti italiani allontanati dalla Gran Bretagna dopo lo scoppio della guerra.
Valentina Stragliati ha ricordato “il grande attivismo dei consultori e delle associazioni, tutti molto attaccati alla nostra regione. Vogliamo dare un nuovo impulso alla Consulta. La modifica dell’articolo 3 vede la ridefinizione della platea dei destinatari diretti, ma anche indiretti (di chi cioè ha bisogno del partenariato, come le fondazioni pubbliche e i consorzi produttivi). Si tratta di aprire a nuove collaborazioni che possono dare un più ampio respiro e proporre nuovi progetti. Un esempio sono le associazioni enogastronomiche, apprezzate in tutto il mondo e che riscuotono successo: aprire a questa possibilità rappresenta un valore aggiunto per la Consulta”.
A gennaio è stato varato il Piano triennale 2022-2024 per gli emiliano-romagnoli nel mondo che può contare su risorse per 408mila euro l’anno e che ha visto la crescita delle associazioni estere che raggruppano gli emiliano-romagnoli (passate da 87 a 90). La Consulta supporta numerosi progetti culturali ed enogastronomici che si aggiungono alle borse di studio e agli aiuti concreti per chi vuole tornare a vivere all’interno dei confini regionali.
(Gianfranco Salvatori)