Fare chiarezza sulla mancata riattivazione servizio di Medicina dello sport presso l’ospedale di Alto Reno Terme (Bologna).
In una interrogazione del consigliere Michele Facci (Lega) si chiede alla giunta di spiegare i motivi del mancato ripristino del servizio “in modo tale da eliminare i continui disagi agli sportivi ed alle loro famiglie dimoranti nel territorio della Media ed Alta Valle del Reno”. Inoltre, Facci afferma se la Regione “non ritenga che tale disservizio contrasti con il dichiarato intento di “rafforzamento dei presidi socio-sanitari e sociali nel territorio, con attenzione particolare alle aree interne e montane” e di “Rafforzare la rete di servizi di prossimità territoriale”, e con la necessità di “correggere le storture, a partire dalla riduzione dalle diseguaglianze sociali, economiche, territoriali e di genere” come da Programma di mandato. Infine, l’ultimo quesito riguarda le iniziative da adottare per garantire il medico dello sport della Media ed Alta Valle del Reno.
Il servizio, spiega Facci, è stato sospeso nella primavera 2021 e non è più stato riattivato per molti mesi. Gli atleti, per ottenere il certificato per praticare sport in sicurezza, “sono quindi costretti a spostarsi e rivolgersi ad altre strutture, spesso private, anche fuori Regione, con inevitabili disagi per le famiglie di riferimento, e con conseguenti costi aggiuntivi”. Esiste un servizio a Vergato, ma è limitato a pochi giorni e i cittadini devono recarsi al più vicino ambulatorio che è a Casalecchio. Una situazione denunciata anche da diverse associazioni sportive. Nel programma di mandato, prosegue il consigliere leghista, si parlava di Sport valley, riducendo le diseguaglianze e realizzando servizi di prossimità. “L’assenza di Medicina dello sport non è più ulteriormente sostenibile ed è in aperto contrasto con obiettivi ampiamente dichiarati dalla Regione Emilia-Romagna nel proprio programma di mandato”.
(Gianfranco Salvatori)