Ambiente e territorio

Zamboni (Europa Verde): “Ridurre l’inquinamento del Marconi”

La capogruppo sottolinea l’impatto che l’aeroporto ha per le zone densamente abitate limitrofe allo scalo

“Sono arrivati aggiornamenti sulle tempistiche per la realizzazione dello studio relativo all’inquinamento acustico dell’aeroporto Marconi sui residenti del quartiere Navile della città di Bologna, che doveva essere compiuto da Ausl di Bologna ed ENAC?”.

A porre la questione con un atto ispettivo trattato negli odierni lavori della commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro è la capogruppo di Europa Verde Silvia Zamboni, la quale ricorda come il tema dell’impatto ambientale dell’aeroporto felsineo non sia ulteriormente differibile.

La capogruppo sollecita la risoluzione del problema soprattutto alla luce dell’aumento del traffico aereo a livelli pre-pandemici, come testimoniato anche dalla compagnia aerea Ryanair, che prevede oltre 5 milioni di passeggeri sul Marconi tra inverno ed estate 2023.

Proprio in forza delle stime di traffico del vettore low cost, Zamboni chiede, in aggiunta ai quesiti principali, “se l’accordo in essere tra l’aeroporto Marconi e Ryanair preveda l’esborso di incentivi economici alla compagnia aerea per le rotte e per i singoli passeggeri in arrivo su Bologna e, in caso affermativo, a quanto ammontino” e “quali siano le condizioni economiche poste da Ryanair per non tagliare rotte su Bologna nella trattativa che, stando alle parole del country manager Italia Mauro Bolla, è in corso con l’aeroporto Marconi per il rinnovo dell’accordo della compagnia aerea con lo scalo bolognese”.

Zamboni inserisce le proprie parole in un più generale ragionamento sull’inquinamento acustico denunciato dai cittadini bolognesi: “Va trovata una soluzione, ora la situazione è sempre più critica e ricevo sempre più segnalazioni da parte dei cittadini: dopo la ripresa post lockdown la situazione è tornata a essere preoccupante”

In fase di replica, l’assessore Andrea Corsini è stato netto confermando come la Regione abbia gli elementi e ancora più ne avrà per affrontare i temi posti da Zamboni. Di fatto l’obiettivo è quello di arrivare entro il 2022 a soluzioni per risolvere i problemi posti dalla popolazione bolognese e fatti propri da Zamboni. “Ho ribadito al presidente dell’aeroporto che bisogna fare gli incontri e i confronti”, spiega Corsini, che conferma la sua disponibilità a seguire la vicenda.

Alla luce delle parole di Corsini, Zamboni ha ribadito l’importanza che le istituzioni si facciano carico di trovare una soluzione al tema dell’inquinamento acustico e ha voluto sottolineare le differenti sensibilità tra la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna: “L’assessore Corsini ha una grande disponibilità al confronto, mentre il Comune di Bologna no”, spiega.

(Luca Boccaletti)

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