“Le convenzioni in essere con i liberi professionisti dell’OPR (Organismo Pagatore Regionale) AGREA (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) devono rimanere attive e valide: bisogna impedire che decine di professionisti del settore dell’agricoltura (periti agrari, agronomi, agrotecnici) vengano, di fatto, messi fuori mercato”.
La richiesta, con un’interrogazione a risposta immediata in aula rivolta al governo regionale, arriva da Marco Mastacchi (Rete Civica).
Il consigliere, nel rilevare che “il Consiglio di Stato con sentenza del marzo scorso ha stabilito che per lo svolgimento delle funzioni pubbliche delegate da AGEA, e in particolare per l’accesso al Sistema informativo agricolo nazionale, i CAA (Centri di Assistenza Agricola) debbano impegnare solo lavoratori dipendenti dei soggetti delegati”, spiega, però, che “le convenzioni attualmente in essere con gli altri organismi pagatori (come ad esempio AGREA, ARCEA, ARPEA, ARTEA e ARGEA) non recano alcuna clausola convenzionale riconducibile a quella prevista dalla convenzione con l’OPR AGEA (testo che prevede che tutti gli operatori dei CAA e così pure chi accede ai sistemi informativi di AGEA debbano essere lavoratori dipendenti del CAA o delle società con esso convenzionate, cioè le società di servizio, tipicamente dei sindacati agricoli)”.
La risposta arriva in aula dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, che ha chiesto un approfondimento giuridico al servizio legale regionale per comprendere come si dovrà muovere AGREA nel 2023: “Il lavoro che svolgono i CAA per il sistema agricoltura – rimarca – è importantissimo”.
(Cristian Casali)