La Regione faccia luce sull’esclusione di Tper dal bando per la gestione della sosta, indetto dal Comune di Bologna, e valuti di avviare un’azione di responsabilità verso gli amministratori e una legale nei confronti dei vertici aziendali.
Lo chiede la consigliera Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) in un’interrogazione in cui vuole sapere se la Regione intenda agire, essendo nel Consiglio di amministrazione, verso Tper spa poiché detiene il 46,13% delle quote. Oltre alla responsabilità degli amministratori, la capogruppo FdI chiede “un’azione legale nei confronti dei vertici aziendali volta al risarcimento del danno derivante dall’esclusione della società partecipata”, dal bando del valore di oltre 87 milioni di euro.
La vicenda inizia nel settembre 2020, si legge nell’atto ispettivo, quando , l’Agenzia per la mobilità locale del bacino metropolitano di Bologna (SRM) comunica a Tper l’esclusione dal bando per la gestione della sosta in città. In precedenza, a Tper era stato chiesto di integrare la documentazione perché incompleta. Tper lo faceva, ma in ritardo rispetto alla scadenza del 25 settembre.
A gennaio 2021 l’appalto se lo aggiudicava il raggruppamento temporaneo di imprese con mandataria la Sct Group. Tper allora impugnava l’esclusione davanti al Tar lamentando errori del sistema informatico. Ma ad aprile, il Tar respingeva il ricorso. Tper ricorreva quindi al Consiglio di Stato: quest’ultimo rigettava l’appello e condannava Tper al pagamento delle spese processuali. “Le pronunce giurisprudenziali hanno rilevato come l’esclusione dalla gara in oggetto sia imputabile unicamente alla condotta della società TPER S.p.A. e non ad un malfunzionamento del sistema informatico” ha concluso Evangelisti.
(Gianfranco Salvatori)