Scuola giovani e cultura

I cimiteri monumentali diventano patrimonio culturale

L’Assemblea legislativa ha approvato il progetto di legge di iniziativa di giunta

Il riconoscimento dei cimiteriali monumentali come elementi del patrimonio culturale è legge. L’Assemblea legislativa ha approvato la proposta della giunta che consentirà una serie di azioni, tra cui conservazione e restauro, ma anche mostre, progetti digitali e turistici, per la valorizzazione dei cimiteri che hanno elementi monumentali di spessore culturale.

Il processo di patrimonializzazione dei cimiteri è stato promosso dall’Associazione no profit Asce (Association of significant cemeteries in Europe), che dal 2001 raccoglie una serie di organismi di ricerca e istituzioni pubbliche. L’Emilia-Romagna, con una decina di siti cimiteriali membri di Asce, è una delle aree europee maggiormente rappresentate e grazie alla nuova legge, composta da 11 articoli, i cimiteri riconosciuti entreranno in uno specifico percorso culturale che potrà essere allargato ad altri luoghi della memoria dal valore turistico-culturale in ambito nazionale ed europeo.

Il relatore di maggioranza Federico Alessandro Amico ha spiegato: “I cimiteri devono essere considerati come parte integrante del patrimonio scultoreo e architettonico del nostro Paese. Raccontano storie, legami e trasformazioni che sono avvenute all’interno delle comunità. Con questa legge, oltre a riconoscere i cimiteri significativi, si entra a far parte di un processo di valorizzazione a livello europeo. Nei nostri territori sono presenti diversi cimiteri ricchi di testimonianze importanti che ci fanno capire la nostra complessità culturale. Con questa legge vogliamo proporre l’istituzione di un censimento finalizzato alla creazione di una banca dati, inserire i siti cimiteriali in percorsi turistici, promuovere restauro e conservazione, favorire e portare a pieno titolo questi siti nel patrimonio culturale regionale”.

Il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli ha aggiunto: “Questo progetto di legge è il primo in Italia nel suo genere. Ma mi preme sottolineare l’aspetto più critico cioè il richiamo alla Convenzione di Faro che noi riteniamo essere un principio di carattere ideologico. Da un’attenta lettura della convenzione di Faro (Convenzione quadro che sottolinea gli aspetti importanti del patrimonio culturale in relazione ai diritti umani e alla democrazia promuovendo una comprensione più ampia del patrimonio culturale stesso e della sua relazione con le comunità e la società, ndr), potenzialmente, si rischia un’ingerenza da parte degli stati ratificanti nel nostro patrimonio artistico. Nello specifico, il rischio è che vengano poste alcune censure rispetto alle nostre opere e ai nostri monumenti. Inserire quindi il richiamo alla convenzione di Faro sembra voler porre un sigillo del Pd, che un po’ macchia il senso di una legge corretta. Ho presentato un emendamento abrogativo sul tema. Se da un lato il pdl ha natura premiale questa posizione mette dubbi e ne dobbiamo capire bene le ragioni”.

Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) ha commentato: “I cimiteri sono luoghi sacri e tutte le attività devono rispettare questo aspetto. Inoltre, dal momento che l’assessore alla Cultura ha dichiarato di aver subito tagli al suo settore, progetti come questo devono poter contare su risorse certe. I finanziamenti al pdl cimiteri monumentali sono inseriti nella legge 18/2000, deficitaria a fronte delle domande economiche dei territori. Abbiamo presentato emendamenti per non avere l’ennesima legge manifesto”.

Per Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini): “Va dato merito all’assessore Felicori per l’idea messa in campo anche perché tra gli obiettivi ci sono conservazione e restauro. In un tempo in cui si sta diffondendo la cremazione, il rischio è che i cimiteri storici possano arrivare alla dismissione. Il provvedimento potrà offrire possibilità di mantenimento di luoghi identitari”.

Per Francesca Marchetti (Partito democratico): “Un tratto distintivo unisce l’azione politica che rappresenta questa legge insieme alla legge sul riconoscimento delle Case degli illustri: il patrimonio culturale può portare coesione sociale e benessere. Il cimitero può far conoscere un patrimonio che intorno ad esso si sviluppa anche attraverso l’attivazione di percorsi turistici”.

A margine del dibattito il relatore Amico ha ribadito che “il richiamo alla convenzione di Faro, in tema di eredità culturale, raccoglie le trasformazioni sociali del nostro tempo”. Pompignoli ha replicato: “Poiché la Convenzione, prevede la possibilità degli Stati di censuare opere qualora siano lesive di sensibilità diverse, c’è il rischio di censura della nostra arte, per cui ritengo che il richiamo alla Convenzione non debba essere inserito nel Pdl”. Con queste motivazioni la Lega si è astenuta alla votazione della legge.

L’assessore alla Cultura Mauro Felicori, a conclusione del dibattito, ha sottolineato: “Compiamo un atto importante riconoscendo i cimiteri monumentali quale parte del nostro patrimonio culturale e questo riconoscimento vale tanto quanto i finanziamenti che soprattutto nella prima fase non saranno tanti. In Emilia-Romagna abbiamo un patrimonio formidabile di cimiteri e conta molto anche il messaggio politico e culturale che l’Assemblea legislativa manda alle città, chiedendo un impegno corale di tutti i Comuni. Non mi sottraggo alla questione della Convenzione di Faro, che di fatto registra lo stato di avanzamento delle relazioni tra gli Stati per cui non vanno visti solo gli eventuali limiti. Esistono posizioni culturali diverse nella comunità internazionale ma il patrimonio culturale è nella piena disponibilità degli Stati e la conciliazione è un orientamento, non un obbligo. Per cui il problema è gestibile. Restano due temi per il futuro: i nostri cimiteri andranno incontro a serie difficoltà finanziarie a fronte della cremazione che avanza. Va quindi colta l’opportunità che i cimiteri possono diventare grandi parchi urbani per una trasformazione delle nostre città senza precedenti”.

(Lucia Paci)

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