Ambiente e territorio

Approvato il Bilancio della Protezione civile

Nel 2022 gestite 72 allerte di cui 2 stati di emergenza nazionale, 8 stati di crisi regionale e 175 incendi boschivi che si aggiungono alle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio

Poco meno di 30 milioni di euro. È lo stanziamento di bilancio previsto per il 2023 per finanziare le attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, una cifra che nel biennio 2024-2025 è previsto aumenti ulteriormente fino a 31.509.500 euro.

Con il parere favorevole espresso dalle commissioni congiunte Bilancio e Territorio, presiedute rispettivamente da Massimiliano Pompignoli e Stefano Caliandro, non solo è stato presentato il Bilancio di previsione dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ma l’occasione ha consentito di entrare nel dettaglio delle azioni svolte e degli scenari futuri dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Obiettivo dichiarato è la creazione/rafforzamento di un sistema regionale di sicurezza del territorio che integri le politiche di previsione, prevenzione, gestione e superamento dell’emergenza per le diverse tipologie di rischio.

Nel dettaglio, continueranno nell’arco di tutto il prossimo triennio le attività di presidio del territorio, testimoniate dai circa 2.500 procedimenti annui relativi ad autorizzazioni e nulla osta idraulici, alla navigazione interna e alle attività estrattive che si aggiungono alle convenzioni in essere con Arpae e altri centri regionali per lo sviluppo delle conoscenze relative ai rischi presenti sul territorio e alla gestione del sistema di allertamento regionale.

Oltre il 50% del budget del 2023, comunque, verrà destinato a interventi su frane, fiumi e costa oltre ad uno stanziamento preventivo per interventi urgenti in caso di emergenze. A tutt’oggi poi, grazie ad un mix tra risorse comunitarie, nazionali e regionali, l’Agenzia di protezione civile gestisce oltre 700 interventi da Piacenza a Rimini e nel corso del prossimo anno si aggiungeranno ulteriori 76 cantieri inseriti nel Pnrr o finanziati con i Fondi strutturali europei.

Nel prossimo triennio, poi, si darà seguito alle disposizioni regionali in materia di pianificazione dell’emergenza con la costituzione, per ogni ambito provinciale, di un centro coordinamento soccorsi e di una sala operativa unica e integrata in stretto accordo con le Prefetture. Per poter disporre di centri e aree di protezione civile, inoltre, vengono finanziati gli enti locali con 1.800.000 euro, di cui 300mila euro destinati alle manutenzioni ordinarie e straordinarie dei distaccamenti dei vigili del fuoco volontari.

Grazie al sistema integrato che si è andato a costituire, nel 2022 sono state gestite ben 72 allerte di protezione civile, l’emergenza idrica che ha flagellato la regione da maggio a ottobre e la contemporanea campagna anti incendi boschivi che si è sostanziata in 175 interventi di medio-grandi dimensioni. A questi numeri vanno ad aggiungersi poi i 2 stati di emergenza nazionale dichiarati (emergenza idrica ed eventi meteo del 17/19 agosto) e gli 8 stati di crisi regionale disposti con atto del Presidente della Giunta, di cui 6 per eventi meteo di particolare intensità a cui si è aggiunto lo specifico Piano per l’accoglienza straordinaria della popolazione ucraina in fuga dalla guerra che ha assistito oltre 26mila persone e la conclusione dell’emergenza Covid. Da segnalare, infine, le campagne di comunicazione svolte per spiegare alla popolazione il sistema regionale di allertamento e le misure di auto protezione da adottare in caso di necessità.

Emiliano Occhi (Lega), intervenendo dopo la presentazione del bilancio, ha lamentato una grande complessità delle relazioni rese che in questo caso spiegano bene l’azione dell’Agenzia ma non consentono immediate correlazioni. “Le complessità dei documenti che dobbiamo affrontare -specifica il leghista- e la mancanza di raccordo tra essi non consente al consigliere regionale di svolgere la sua azione di controllo per capire se fondi stanziati e modelli organizzativi proposti sono sufficienti ed efficaci. Occorrono chiari indicatori per valutare le azioni intraprese anche in ottica temporale”.

Due le votazioni finali: il Bilancio è stato approvato a maggioranza dalla commissione Bilancio, mentre il Piano di attività per il prossimo triennio, approvato sempre a maggioranza, è stato affrontato da una specifica votazione della commissione Territorio.

(Luca Boccaletti)

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