La giunta dica “quanti ragazzi e ragazze emiliano-romagnoli hanno usufruito del Bonus Cultura fin dalla sua istituzione e in quali settori culturali, a livello regionale, sono state spese le relative risorse e se intende attivarsi, per quanto di competenza, per sollecitare il Governo affinché il Bonus Cultura – 18app non venga abolito o modificato nel suo utilizzo”.
Al Question time, la domanda è stata posta dalla consigliera Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) e a risponderle è stato l’assessore alla Cultura, Mauro Felicori. “Non abbiamo dati disaggregati, ma nazionali che dimostrano cone una crescita ci sia stata e si è trattato di un successo. A livello nazionale, il valore economico è passato dai 162 milioni del 2016 agli oltre 192 del 2021. Abbiamo già già chiesto al ministero di fornire i dati disaggregati per regione e provincia. In Emilia-Romagna abbiamo tentato una stima: il bonus è stati utilizzato da circa 40mila neo 18enni che hanno fatto spese per 12 milioni. Che il cattivo uso di questo strumento sia intorno al 5% è un dato confortante considerata l’assenza di controlli. Poi ci sono punti politici, tra cui quello se sia giusto applicarlo solo con una quota Isee o farlo restare universale. Io credo debba rimanere universale. Si possono apportare correttivi: non tutto il contributo è stato usato, ma siccome è annuale si può prevedere che si possa usare su due o più anni”.
Secondo la capogruppo della Lista Bonaccini “la notizia della possibile cancellazione o di possibili modifiche del Bonus Cultura ha scatenato immediate reazioni soprattutto da parte dei cittadini più giovani che credono molto nel valore – non solo economico – del Bonus cultura” che con 18app ha consentito a molti di avvicinarsi alla cultura. Inoltre, abolirlo “significa privarsi di un importante strumento di investimento sui giovani, sulla cultura e sulle imprese culturali e, in generale, sul futuro del nostro Paese”.
Il Bonus cultura di 500 euro, istituito nel 2016, ha visto salire le richieste dalle 356 mila di sei anni fa alle oltre 441 mila nel 2021, “così come i fondi stanziati dal governo che sono saliti dagli iniziali 178 milioni a oltre 220 milioni di euro di quelli attuali”. Due terzi degli acquisti sono stati libri e al secondo posto si trova la musica. Tanti coloro che lo hanno usato per migliorare una lingua straniera, con una spesa di 1,8 milioni.
(Gianfranco Salvatori)