“È adeguata rispetto alla legislazione regionale vigente la variante al piano urbanistico attuativo in discussione presso il Comune di Medesano?”.
È la domanda che Silvia Zamboni (Europa Verde) rivolge alla giunta regionale attraverso la trattazione dell’atto ispettivo nella competente commissione assembleare.
La capogruppo, ripercorrendo la storia del procedimento, informa che il tutto si origina nello scorso agosto con una richiesta di variante per attività produttive sovracomunali in un’area agricola. In pratica, secondo la capogruppo, “con la Variante si intende modificare l’assetto definito nel Piano urbanistico attuativo (Pua) per l’area in questione, sostituendo la previsione di 30 fabbricati destinati ad attività artigianali con quella di 3 grandi fabbricati che racchiuderebbero l’intera volumetria del piano precedente e la cui funzione è indicata come di tipo prevalentemente produttivo logistico, senza la previsione di alcuna opera di compensazione né l’adeguamento delle strade attorno all’area e anche senza alcun collegamento con la rete ferroviaria”.
Appreso nel novembre scorso che la zona logistica semplificata del porto di La Spezia, che verrà attivata nel 2023, integrerà anche le aree di Medesano e Noceto in provincia di Parma, Zamboni informa che “in base a tutti questi dati si può affermare che la variante al PUA prefigura la realizzazione di un polo logistico di 32 ettari destinato a servire da deposito per i container dei porti liguri di Genova e La Spezia nel comune di Medesano su terreni agricoli fertili, in un’area di elevato valore ambientale e paesaggistico, prossima all’ambito pedecollinare e al Parco del Taro”.
Sulla base di quanto accaduto e delle reazioni di ferma contrarietà registrate da parte del comitato “Ghiaie-no logistica” e di Legambiente, Silvia Zamboni sollecita un pronunciamento dell’esecutivo regionale e chiede anche “se non si ritenga che il progetto di insediamento di un polo logistico di 32 ettari come quello prefigurato nella variante in questione necessiti della presentazione contestuale dello Studio di impatto ambientale, del coinvolgimento dei comuni coinvolti nell’ambito produttivo sovracomunale, della modifica del Piano urbanistico generale (Pug) e degli strumenti urbanistici di livello provinciale o di Area vasta, con predisposizione del normale percorso di Valutazione di impatto ambientale da parte dalle Regione”.
(Luca Boccaletti)