Potenziare strumenti e risorse a disposizione delle Polizie provinciali, affinché possano adempiere adeguatamente ai loro compiti di vigilanza ambientale, ittica e venatoria e in particolare allo svolgimento dei controlli antibracconaggio.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda come “si assiste ad una diminuzione degli organici effettivi delle Polizie provinciali di oltre il 30% in soli 5 anni, mentre rimane sostanzialmente invariata la Superficie agro-silvo-pastorale (SASP) destinata alla protezione della fauna selvatica, alla caccia riservata a gestione privata, alla gestione programmata della caccia (art. 10 comma 6 della L.R. n. 8/1994) dell’ordine di circa 2 milioni di ettari, passando così, in soli 5 anni, da un agente della polizia provinciale ogni 10 mila ettari di superficie SASP da controllare ad un agente ogni 15 mila ettari di superficie SASP da controllare”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se, considerato che non ci sono dubbi che “le Polizie Provinciali non dispongano di sufficienti strumenti e risorse per adempiere adeguatamente ai loro compiti di vigilanza ambientale, ittica e venatoria, in particolare per i controlli antibracconaggio” non ritenga necessario ritornare sulla scelta operata riportando “le attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l’introito dei relativi proventi e le attività collegate all’attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica dalle Province e dalla Città metropolitana di Bologna” alla Regione Emilia-Romagna, sull’esempio di quanto fatto, ad esempio, dalla
Regione Lombardia che ha accentrato a sé le attività di prevenzione e repressione del bracconaggio (ad esclusione del territorio della provincia di Sondrio)”.
Gibertoni vuole inoltre sapere “se, considerata l’importanza del “contrasto ai fenomeni del bracconaggio” non ritenga necessario continuare ad impegnarsi specificamente per l’antibracconaggio “nel finanziamento in convenzione delle Polizie Provinciali, atte a contrastare tale
fenomeno sul proprio territorio”, e se abbia inviato negli anni 2018 per l’anno 2017, 2019 per l’anno 2018, 2020 per l’anno 2019, 2021 per l’anno 2020 e 2022 per l’anno 2021, le Relazioni della nostra regione che confluiranno nei Rapporti informativi delle Regioni sull’attività di vigilanza e repressione degli illeciti in materia venatoria trasmessi al Parlamento in base alle norme vigenti e se non ritenga utile in caso positivo anticiparne la pubblicazione sul portale regionale di settore e, in caso negativo quali le ragioni di tale
mancato rispetto della legge”.
Gibertoni chiede anche “di integrare la Convenzione tra la Regione Emilia-Romagna ed il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, per l’impiego delle unità Carabinieri forestali nell’ambito delle materie di competenza regionale, con maggiori risorse economiche annualmente messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna a favore dei Carabinieri forestali dell’Emilia-Romagna”.
(Luca Molinari)