“Quali azioni la Giunta intenda intraprendere per risolvere il problema dell’eccessiva presenza di cinghiali nelle zone appenniniche del territorio regionale con i conseguenti danni per l’agricoltura: i cinghiali stanno danneggiando non solo la montagna, ma sono sempre più presenti anche in città. Abbiamo visto che il governo si sta muovendo sul tema, ma servono scelte anche a livello regionale considerando che i cinghiali hanno cambiato modalità di spostamento e di comportamento tanto che quando arrivano in un campo lo devastano”.
A chiederlo è Marco Mastacchi (Rete civica) che ricorda come “lupi, cinghiali e ungulati in generale sono ormai un problema per il nostro territorio. Servono scelte nette a sostegno del mondo agricolo appenninico visto spesso si trovano le coltivazioni devastate”.
A rispondere è stato l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi per il quale “l’agricoltura in montagna è molto importante, di qualità che funge da prevenzione del dissesto idrogeologico e non è un caso che, pur rappresentando un parte minore di territorio, le imprese agricole in Appennino hanno intercettato il 40% delle risorse dei bandi che abbiamo fatto in merito di agricoltura. Questo è il frutto delle premialità che abbiamo messo nei bandi. Per quanto riguarda la fauna selvatica siamo da tempo impegnati nella gestione dei conflitti frutto della presenza sempre maggiore dei cinghiali. Consentiamo la caccia collettiva e singola e abbiamo introdotto un nuovo strumento come la caccia selettiva che si può fare tutto l’anno. Speriamo che il nuovo governo allunghi di due mesi il tempo per la caccia collettiva”. Mammi ha anche ricordato come sia stato introdotto lo strumento “dell’autodifesa”: “E’ una modalità che funziona, ad esempio nel modenese in autodifesa hanno abbattuto oltre 400 capi di cinghiali quando per la peste suina in tutto il Piemonte ne hanno abbattuti 700. Siamo impegnati sul tema del contrasto della peste suina avendo anche stanziato risorse regionali”.
Parole alla luce delle quali Mastacchi ha ringraziato l’assessore e la Regione per le attività svolte, ma allo stesso tempo ha inviato “la Regione a prendere più iniziative e a verificare che vengano realizzate sul territorio: bisogna creare le condizioni per cui le aziende dell’Appennino possano continuare a svolgere il proprio lavoro”.
(Luca Molinari)