Non venga concessa l’autorizzazione alla società mineraria Energia Minerals srl per attività di ricerca mineraria nell’alto Appennino parmense. Inoltre, la Regione dica se “prima che si concluda il processo di valutazione, intenda incontrare il Comitato, come da questo richiesto”.
Lo chiede Silvia Piccinini, capogruppo del Movimento 5 stelle, in un’interrogazione nella quale vuole sapere se la giunta “intenda opporsi all’ipotesi descritta non concedendo l’autorizzazione alla richiesta diretta ad attività di ricerca mineraria con lo scopo di verificare se vi siano minerali potenzialmente estraibili – quali rame, zinco, argento, oro, cobalto, etc. – evitando, in questo modo, il rischio di un gravissimo impatto ambientale sul territorio, compreso quello della pianura, a causa del possibile inquinamento delle acque del fiume Taro”.
La consigliera pentastellata spiega che “il progetto, avanzato da una società controllata da un colosso del settore, come l’australiana Alta Zinc, ha lo scopo di verificare se vi siano minerali potenzialmente estraibili”. A questo progetto si è opposto un Comitato di residenti e visitatori, preoccupati per il rischio di “cancellare definitivamente le possibilità di sviluppo turistico, ed economico, del territorio e di sprecare i milioni di euro di tasse dei cittadini e di contributi investiti nei decenni proprio allo scopo di valorizzare l’Appennino”. L’area, ricorda Piccinini, è “classificata e tutelata come Sic e Zps, così che, in quanto tale, non si dovrebbe porre il tema dell’autorizzazione di attività tanto impattanti”.
Silvia Piccinini conclude ritenendo indispensabile “assicurare la contrarietà della Regione al richiamato progetto della società Energia Minerals srl per la ricerca mineraria nell’alto Appennino parmense”.
(Gianfranco Salvatori)