Disco verde delle parti sociali alla legge per l’attrazione dei talenti proposta dalla giunta. L’audizione dei rappresentanti di lavoratori, imprese ed enti locali è avvenuta nel corso della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.
“È una legge molto importante, siamo a disposizione delle parti sociali per suggerimenti e integrazioni. Speriamo venga approvata con il sostegno della maggior parte delle forze politiche, visto che sono più i punti che uniscono di quelli che dividono”, spiega la relatrice di maggioranza Francesca Marchetti (Pd) nell’illustrare il contento della legge, il cui obiettivo è promuovere l’attrazione e la permanenza di talenti nel territorio regionale.
Il relatore di minoranza Gabriele Delmonte (Lega) sottolinea che, “come ha detto l’assessore Colla, questa è una legge identitaria, ovvero una legge manifesto che si pone l’obiettivo di cambiare tutte le politiche pubbliche della Regione Emilia-Romagna su questo tema. Ci sono cose che possono essere migliorate perché reputo che in Italia e in Emilia-Romagna ci siano problemi sulle Università e sulla conoscenza delle lingue. Reputo, inoltre, molto positiva l’idea di personalizzare i percorsi per i talenti. Bisogna poi che ci sia più impegno nella scoperta dei talenti. Si tratta di piccoli miglioramenti del testo della legge”.
“È una legge strategica, innovativa, all’avanguardia, che si collega con quella fatta sempre nel 2014 dalla Regione per l’attrattività delle imprese”, spiega Gianluca Rusconi (Confindustria Emilia-Romagna) che però sottolinea come anche in Emilia-Romagna ci sia un’emergenza legata al calo demografico e alla difficoltà delle imprese di trovare personale specializzato. “Bisogna ragionare su come individuare i talenti fin dai primi anni di studio e lavoro: bisogna che anche queste figure siano inserite nella categoria dei talenti”, sottolinea Rusconi, per il quale “non si possono mettere sullo stesso piano i talenti del mondo delle imprese e quelli della cultura e delle arti, perché hanno bisogno di percorsi diversi in quanto figure diverse”.
La legge sui talenti viene promossa anche da Rosa Grimaldi (Comune di Bologna) che sottolinea come “ancora una volta la nostra Regione anticipa i tempi e non li subisce: Bologna sul tema è attiva, ci siamo posti obiettivi molto importanti e questa legge è positiva. Bologna è a disposizione per sperimentare alcune linee della legge a partire dal piano casa”.
Francesco Zanoni (Confcooperative) sottolinea “l’importanza di una legge che investe sul capitale umano: è una legge necessaria e avveniristica rispetto al panorama delle altre regioni. Quello dell’Emilia-Romagna è un progetto di legge quadro che coglie l’importanza del tema”.
Giudizio positivo anche da Francesco Brianza (assessore alle Politiche giovanili del Comune di Piacenza) per il quale bisogna ragionare in maniera strategica sul concetto e sulla definizione di talenti, in modo da valorizzarli concretamente, invitando a tenere in considerazione il bisogno dell’inclusione, e da Andrea Prati (Università di Parma) che ha invitato a prevedere anche incentivi economici per frenare la fuga dei cervelli o farne rientrare dall’estero. Prati ha anche invitato a ridurre la burocrazia che pesa sulla ricerca e sull’università proprio per favorire le performance.
Netta la posizione di Lorenzo Benassi Roversi (Cisl Emilia-Romagna) che, nel promuovere la legge, ha invitato a prevedere progetti di finanza agevolata non solo per le imprese, ma anche in materia abitativa per i talenti che vengono a vivere in Emilia-Romagna. “Capiamo che siano previsti incentivi alle assunzioni, ma visto che le imprese già hanno bisogno di personale che non trovano e quindi dicono di non avere bisogno di incentivi per assumere, penso che più che incentivi alle imprese servano incentivi alla formazione”, spiega Benassi Roversi.
Alla luce degli interventi delle parti sociali, l’assessore Vincenzo Colla ha ringraziato gli intervenuti e confermato la disponibilità della giunta al confronto e al lavoro comune.
(Luca Molinari)