Mettere in campo interventi urgenti per salvaguardare gli allevamenti delle nostre vongole. A chiederlo, con un’interrogazione a risposta immediata, è Marco Mastacchi (Rete Civica).
“Il reiterato blocco delle concessioni e quindi anche la non lavorazione del terreno -ha evidenziato il consigliere- provoca un aumento incontrollato delle alghe, sempre più aggressive nella Sacca di Goro. Inoltre, dopo i granchi blu e le alghe, ultimamente gli allevatori di vongole di Goro devono fare i conti con un altro problema: la noce di mare. Innocua per l’uomo, la noce di mare è stata inserita nella lista delle 100 specie invasive più dannose al mondo. Le noci di mare sono in grado di modificare fortemente interi ecosistemi e ridurre drasticamente l’ittiofauna delle aree che riescono a colonizzare, creando danni ambientali. Arrivate in Adriatico attraverso l’acqua di zavorra delle navi cisterna, grazie alla loro grande capacità riproduttiva, moltiplicandosi a dismisura interrompono la catena alimentare e spazzano via tutto quello che c’è sotto di loro. Tutto ciò non aiuta a mantenere un perfetto equilibrio nel corso del tempo nella Sacca di Goro”.
Ha risposto l’assessore alle Politiche agricole e all’economia ittica Alessio Mammi: “Il fenomeno è conosciuto da diverso tempo dalla nostra Regione. Questa specie di origine atlantica è diventata ampiamente invasiva. Tuttavia, oggi la diffusione, che raggiunge il picco a luglio e agosto, non sembra presentare caratteristiche tali da creare danni significativi. Secondo gli stessi operatori della Sacca, la scorsa estate la specie era meno presente rispetto agli anni passati. La presenza delle noci di mare va comunque monitorata e non sottovalutata, a Goro, ambiente già delicato e fragile. Continueremo il monitoraggio, anche attraverso gli operatori della Sacca, la verifica e la ricerca. Se la situazione dovesse peggiorare, ci attiveremo anche con il governo nazionale”.
Il consigliere si è detto soddisfatto: “Bene che la Regione abbia un focus sempre attivo per monitorare un’eventuale, ulteriore diffusione di questa specie nel nostro mare. La raccomandazione che arriva dal territorio è proprio questa”.
(Lucia Paci)