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Amico (ER Coraggiosa): inopportuno l’accordo tra Iren e gli israeliani di Mekorot

“La società del settore idrico è stata segnalata dall’Onu per violazione dei diritti umani dei palestinesi, a cui sottrae l’acqua. Si limiti l’accesso ai finanziamenti regionali o europei”. L’assessore Calvano: “Mai erogato fondi, chiederemo informazioni alla multiutility”

La Regione affermi se ritenga “opportuno che le imprese partecipate dagli Enti locali dell’Emilia-Romagna collaborino in qualsiasi forma con aziende segnalate dall’Alto Commissario per i Diritti umani dell’ONU e se si ritenga opportuno limitarne l’accesso ai finanziamenti dei bandi regionali e dei programmi europei di ricerca e innovazione”.

Federico Amico, capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa ha presentato, al Question time, un’interrogazione (firmata anche da Stefano Caliandro e Marilena Pillati, del Partito democratico) dopo che la stampa a Reggio Emilia ha riportato che “Iren S.p.A. ha siglato un protocollo d’intesa con Mekorot Water Company Ltd. allo scopo di stabilire gradualmente una piattaforma di cooperazione tra le due aziende che vedrà la fornitura di servizi di consulenza reciproca e progetti comuni”. E parteciperanno ai bandi di finanziamento con i fondi Horizon Europe. Fatto segnalato dai sindacati confederali e dalle associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani.

L’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, ha replicato che “la Regione collabora con le multiutility sul territorio, ma non ha erogato finanziamenti diretti a Iren. La giunta si impegna a chiedere informazioni a Iren. L’accesso ai finanziamento regionali e la partnership di aziende è regolato dalla Regione che, in tema di diritti e doveri, considera cogenti gli indirizzi del Patto per il lavoro e per il clima e dell’Agenda 2030”.

La società Mekorot, scrive Amico, “è una società israeliana interamente di proprietà del governo e controllata dal ministero delle Infrastrutture, dell’Energia e dell’Acqua, quotata alla borsa di Tel Aviv, che si occupa della gestione delle acque potabili, dei sistemi di approvvigionamento idrico, della desalinizzazione, e del trattamento e riutilizzo delle acque reflue”.

Il consigliere di ER Coraggiosa ricorda che la società è stata inserita dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite fra le imprese che traggono profitto “dall’azione di occupazione e colonizzazione israeliana, mettendo in risalto quegli interventi che destano particolari preoccupazioni quanto a violazioni dei diritti umani soprattutto per l’uso di risorse naturali, in particolare idriche e del suolo, a fini commerciali”. Secondo alcune associazioni, Mekorot sarebbe complice “con il governo israeliano nella violazione del diritto di accesso all’acqua da parte dei palestinesi”. Amico conclude ricordando che le politiche di Israele (infrastrutture distrutte, fonti d’acqua espropriate, acqua rivenduta a caro prezzo) “configurano a tutti gli effetti una situazione di apartheid discriminatorio”. Mekorot sottrae acqua dalle falde palestinesi.

Al termine, Amico si è detto soddisfatto della risposta “ed è positivo che non ci siano stati finanziamenti diretti, perché sarebbe sconveniente. Giudico inopportuno l’accordo di Iren con Mekorot e ringrazio chi ha fatto emergere questa vicenda”.

(Gianfranco Salvatori)

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