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Vertenza Agenzia di stampa Dire: la Regione in campo a difesa dei lavoratori

Approvata all’unanimità una risoluzione che chiede anche di convocare il tavolo di crisi regionale

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna esprime in maniera unanime la volontà di preservare realtà giornalistiche di alta professionalità e particolarmente radicate nel territorio come è l’Agenzia di stampa Dire e lo fa con con un testo che trae spunto dalle tre risoluzioni originariamente presentate da Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle ed Europa Verde.

Per tutti i gruppi regionali la priorità è intervenire celermente per scongiurare il piano di licenziamenti (20 totali tra il personale giornalistico e tre in particolare presso la redazione regionale di Bologna composta da 14 persone) e salvare una realtà giornalistica di particolare valore.

Per la prima firmataria Marta Evangelisti (Fdi) “bisogna cercare strumenti innovativi e integrati tra il livello nazionale e locale per evitare di rincorrere le crisi aziendali ma piuttosto per cercare di creare un mercato autosufficiente per editoria di qualità. Per fare questo, bisogna cercare di mettere in rete i vari contributi disponibili e garantire adeguati sgravi fiscali agli inserzionisti di realtà professionali di qualità”.

Sia Silvia Piccinini (M5s) che Silvia Zamboni (Europa Verde) hanno colto la volontà di un documento unitario e, nel ritirare i propri atti di indirizzo, hanno proposto specifici emendamenti chiedendo una attenzione peculiare della Giunta regionale sulla vertenza. Prendendo comunque atto di come la crisi della Dire sia strettamente connessa al tavolo di crisi nazionale, Piccinini ha plaudito all’eventuale convocazione del “tavolo regionale di crisi se l’incontro tra proprietà e sindacati in programma il prossimo 26 gennaio non dovesse sortire effetti positivi”. Anche per la capogruppo di Europa Verde, “è forte l’apprensione per un comportamento sconsiderato da parte della proprietà della Dire che sembra perseguire con forza un dissennato piano di tagli per una realtà giornalistica che ha importanti affidamenti sia con la Giunta che con l’Assemblea regionale.”

Per Giancarlo Tagliaferri (Fdi) “la crisi della Dire necessita di un ruolo proattivo della Regione per la creazione di un mercato che tuteli l’informazione di qualità”.

Anche la capogruppo Pd Marcella Zappaterra, coglie la volontà di unità sulla vicenda della Dire proponendo due emendamenti per mantenere invariato l’impianto della Legge regionale sull’editoria allo scopo di evitare ogni ritardo nell’eventuale erogazione di fondi e “per prevedere, in un secondo momento, una ricognizione con l’Assessorato competente per capire dove intervenire in caso di bisogno”.

Per Michele Facci (Lega) la crisi della Dire “porta invariabilmente a quello dell’informazione di qualità e, per converso, ai danni creati dalle fake news. Prima che la solidarietà, quindi, bisogna mettere in atto una tutela culturale che deve coincidere con la tutela dell’informazione professionale”.

Anche Federico Amico (ER Coraggiosa) loda l’informazione di qualità e sottolinea “quanto sia importante per il cittadino emiliano-romagnolo approvvigionarsi di notizie di qualità. I bandi della nostra Regione non sono sufficienti per fornire da soli una risposta al settore, ma il problema è nazionale se non addirittura continentale”.

In conclusione di dibattito, intervento anche del sottosegretario alla Presidenza di Giunta Davide Baruffi, il quale ha rinnovato la solidarietà ai lavoratori della Dire, garantendo “un doveroso presidio politico-istituzionale per una realtà del valore della Dire per il sistema dell’informazione regionale”.

(Luca Boccaletti)

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