La Lega chiede alla Regione di fare chiarezza sugli abbonamenti per studenti – bus e treno – che non risultano più gratuiti dal 1° gennaio di quest’anno.
A voler conoscere la situazione è il consigliere Michele Facci (Lega) in un’interrogazione firmata anche da Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Simone Pelloni, Fabio Rainieri, Emiliano Occhi. Alla Regione viene chiesto se la mancata gratuità degli abbonamenti “Grande” e “Salta su” per l’anno scolastico 2022/23 “sia in contrasto con gli obiettivi in più occasioni dichiarati, anche dallo stesso presidente Stefano Bonaccini, di aiuto alle famiglie e per incentivare il trasporto pubblico locale e la mobilità sostenibile”.
Inoltre, si chiede all’esecutivo regionale se non ritiene “che tale limite temporale sia idoneo a creare un’ingiustificata disparità di trattamento fra gli studenti e, nello specifico, fra chi ha potuto ricevere l’abbonamento direttamente per posta e chi invece no”. Facci, infine, vuole sapere “quale sia il meccanismo di rimborso da parte della Regione, in favore delle società di TPL, per gli abbonamenti gratuiti emessi, quanti siano stati gli abbonamenti spediti per posta direttamente al domicilio degli studenti e quanti quelli emessi con altra modalità”.
Le due iniziative di trasporto per gli studenti sono state confermate nel luglio 2022: abbonamento gratuito, su bus e treni nel tratto casa-scuola, per gli under 14 (senza limite di reddito) e per studenti under 19, superiori e istituti di formazione professionale, con Isee familiare fino a 30mila euro. Il consigliere leghista, poi, elenca alcune contraddizioni della giunta: oltre alle affermazioni di Bonaccini, anche l’assesore ai Trasporti, Andrea Corsini, disse che il programma di legislatura prevede la gratuità, “un’operazione senza precedenti, che nel tempo che abbiamo davanti allargheremo ulteriormente, valutando di andare oltre il parametro Isee …”.
Alcuni studenti, però, conclude Facci a gennaio presentando la richiesta di abbonamento gratuito hanno avuto risposta negativa “in quanto la misura in questione non risulta più gratuita dal 1° gennaio 2023”. La giunta così “oltre a cadere in aperta contraddizione (aiuti alle famiglie e sostenibilità ambientale, ndr)” introduce “una disparità di trattamento del tutto ingiustificata”.
(Gianfranco Salvatori)