“Morire per amore”, l’opera di Roberto Sebastian Matta, ha una nuova “casa”: Casa Cervi. Sabato 28 gennaio 2023, alle ore 11, è previsto un evento pubblico per la collocazione dell’opera del celebre artista cileno presso la Sala Genoeffa Cocconi di Casa Cervi, a Gattatico (Reggio Emilia). L’opera, anni fa ospitata nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, viene acquisita dall’Istituto Alcide Cervi in comodato d’uso su proposta dell’assessorato alla Cultura della Regione e dell’ANPI di Bologna, associazione proprietaria dell’opera, anche nell’ottica della sua valorizzazione come simbolo dell’impegno civile per la cultura della memoria.
All’iniziativa interverranno Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio Emilia, Anna Cocchi, presidente di ANPI Bologna, Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, e Mauro Felicori, assessore alla Cultura e al paesaggio della Regione Emilia-Romagna.
Nel corso della cerimonia il critico e storico dell’arte Sandro Parmiggiani porterà alla scoperta dell’opera e dell’artista e architetto cileno, le cui opere sono esposte nei più importanti musei del mondo. Al termine dell’inaugurazione sarà servito un aperitivo. L’ingresso alla inaugurazione è libero e non occorre prenotazione.
“L’Assemblea e la Giunta della Regione Emilia-Romagna – evidenzia la presidente Emma Petitti – hanno fortemente sostenuto il trasferimento di quest’opera a Casa Cervi, tenendo fede a uno dei principali obiettivi istituzionali che consiste nel promuovere e valorizzare arte e cultura, offrendo al tempo stesso importanti spunti di riflessione. ‘Morire per amore’ è la dimostrazione di come attraverso le immagini si possa condannare la violenza delle dittature e contribuire a una maggiore comprensione della nostra storia. Il trasferimento dell’opera in questa prestigiosa sede è stato possibile grazie alla proficua collaborazione con l’Anpi di Bologna, proprietaria del quadro, la Provincia di Reggio Emilia e Casa Cervi”.
“L’arte è indubbiamente uno dei canali principali per trasmettere e tenere viva la memoria, perché tocca le corde del nostro animo e induce a riflessioni profonde – sottolinea l’assessore Mauro Felicori – e penso che Casa Cervi sia il luogo ideale per ospitare un dipinto straordinario come ‘Morire per amore’ di Matta, dedicato a quel Che Guevara che è ormai una icona della libertà oltre il tempo e il luogo. Come Regione vogliamo attivarci per conservare e valorizzare tutte le opere sui temi della guerra, della resistenza e della liberazione realizzate nel XX secolo, per esporle e farle circolare nei luoghi di memoria”.
Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren (1911-2002) nasce a Santiago del Cile l’11 novembre 1911. Dopo aver studiato architettura all’Universidad Católica di Santiago, si reca a Parigi nel 1934 per lavorare come apprendista nello studio dell’architetto Le Corbusier. Verso il 1935 incontra Federico García Lorca, Salvador Dalí, André Breton e nel 1937 abbandona l’atelier di Le Corbusier per aderire al movimento surrealista. Nello stesso anno espone i suoi disegni alla mostra dei surrealisti alla Galerie Wildenstein di Parigi. Nel 1938 inizia a dipingere a olio, realizzando una serie di paesaggi fantastici che chiama “inscapes” (paesaggi interiori) o “morfologie psichiche”. Nel 1939 fugge dall’Europa e si trasferisce a New York dove frequenta gli altri surrealisti emigrati, fra i quali Max Ernst, Yves Tanguy, André Masson e André Breton. Nel 1940 la Julien Levy Gallery di New York presenta la prima personale dei suoi dipinti. Nel 1942 partecipa alla mostra “Artists in Exile” alla Pierre Matisse Gallery di New York. Durante gli anni quaranta la sua pittura anticipa molte innovazioni dell’Espressionismo astratto, influenzando molti artisti della cosiddetta Scuola di New York, in particolare gli amici Arshile Gorky e Robert Motherwell. Viene visto dalle nuove generazioni di artisti come uno dei maestri a cui guardare e ispirarsi nella pittura contemporanea. Verso la fine della guerra elabora immagini sempre più mostruose, nelle quali la presenza di forme meccaniche e di effetti cinematografici rivela l’influenza di Marcel Duchamp, incontrato nel 1944. Nel 1948 rompe con i surrealisti e ritorna in Europa, stabilendosi a Roma nel 1953. Nel 1956 realizza una pittura murale per il palazzo dell’UNESCO a Parigi. L’anno dopo il Museum of Modern Art di New York gli dedica un’importante retrospettiva, successivamente presentata all’Institute of Contemporary Art di Boston e al Walker Art Center di Minneapolis. Espone alla Biennale di San Paolo nel 1962, a Berlino nel 1970 e ad Hannover nel 1974. Nel 1990 riceve il Premio Nazionale d’Arte del Cile e tiene una retrospettiva delle sue opere nel Museo di Belle Arti di Santiago. L’artista muore a Civitavecchia, Roma, il 23 novembre 2002.