Trovare soluzioni alternative e meno impattanti in materia di consumi energetici e consumo di suolo riguardanti l’ampliamento produttivo dell’azienda Florim nel comune di Mordano (Bologna). A chiederlo, con un’interrogazione, è Silvia Zamboni (Europa Verde) per la quale è necessario anche verificare se “in fase di valutazione del progetto presentato da Florim siano state prese in considerazione soluzioni alternative, come quelle suggerite da Legambiente e, in caso affermativo, per quale motivo non sono state adottate, mentre avrebbero contribuito a rendere l’ampliamento dell’azienda coerente con gli obiettivi regionali di riduzione del consumo di suolo e delle emissioni climalteranti e inquinanti in atmosfera, come indicato nel Patto per il lavoro e il clima”.
“Lo scorso gennaio -ha ricordato la consigliera- Legambiente ha espresso la sua contrarietà all’ulteriore ampliamento dell’azienda che si occupa di produzione di superfici ceramiche, presentando le proprie osservazioni alla Regione, dopo l’istanza di Valutazione di impatto ambientale depositata dall’azienda nel dicembre 2021. Il progetto aggraverebbe la situazione di vivibilità dei cittadini della frazione di Borgata Chiavica, già resa difficile dal precedente ampliamento (2016-2017) e si andrebbero a cementificare altri 44.000 metri quadri di suolo attualmente agricolo, sommandosi al consumo di suolo della precedente espansione. Sino ad ora le osservazioni poste dai cittadini non hanno trovato adeguato ascolto”.
(Lucia Paci)