Protezione e riqualificazione dei borghi, dell’architettura e del paesaggio rurale. Valorizzazione dei giardini storici e formazione del giardiniere d’arte. E, ancora, rendere ancora più accessibili i musei e i luoghi della cultura del territorio. Sono i tratti distintivi delle misure destinate al patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna attraverso i fondi assegnati dal Pnrr. Dal progetto pilota per la riqualificazione del borgo di Campolo (nel comune di Grizzana Morandi, Bologna), all’acquisizione e recupero di immobili e terreni, in commissione Cultura (presieduta da Francesca Marchetti) l’assessore alla Cultura Mauro Felicori ha fatto il punto sull’avanzamento dei progetti.
Rimarcando il fatto che “la Regione, nella gestione dei fondi del Pnrr, svolge un ruolo importante di impulso e raccordo con gli enti locali e i soggetti privati dei territori”, Felicori ha spiegato: “Il provvedimento sui borghi ha come progetto pilota quello di Campolo, che ha ottenuto 20 milioni di contributo. Il secondo provvedimento col quale collaboriamo riguarda gli edifici rurali. A differenza di altre Regioni, siamo riusciti a investire tutti i fondi e questo dovrebbe dare buon impulso. Per i parchi e i giardini ci sono due capitoli di intervento: restauro di parchi e giardini storici e valorizzazione della figura del giardiniere d’arte”.
Cristina Ambrosini, dirigente del settore Patrimonio culturale ha poi illustrato nel dettaglio i progetti.
I BORGHI Riguardo l’attrattività dei borghi, ha spiegato la giunta, è stato scelto a livello nazionale un progetto pilota per ogni Regione. In Emilia-Romagna, sono arrivate 31 candidature ed è stato selezionato il progetto del Comune di Grizzana Morandi, per la rigenerazione di borgo Campolo, che vede lo stanziamento di 20 milioni di euro. La Regione lo ha scelto perché è il progetto che ha interpretato al meglio le finalità del bando: la complessa rigenerazione dei piccoli centri a rischio abbandono. Sono previsti interventi strutturali e di valorizzazione anche degli elementi del patrimonio immateriale dell’area, come ad esempio la tecnica degli scalpellini.
Sono previsti restauri, interventi sul patrimonio architettonico culturale, creazione di attività ricettive, gestione di alloggi ad affitto calmierato anche per favorire il turismo, creazione di una bottega cooperativa di comunità. L’idea è quella di fare di Campolo un borgo cooperativo valorizzando anche le attività artigianali e creando una scuola di restauro. Inoltre, il complesso del Palagio prevede, tra gli altri, la manutenzione di Casa Morandi e la creazione di un centro per il restauro.
Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) ha “accolto con favore i 20 milioni per i progetti”. Poi ha chiesto come sono stati i 57 immobili, come sono stati stimati e se c’è il parere favorevole dei proprietari. Ha poi rilevato criticità per il parcheggio di Scola, chiedendo informazioni sulla ristrutturazione di Rocchetta Mattei, che è proprietà privata. Infine, vanno tutelate le attività commerciali presenti e cerare servizi di ristorazione.
Michele Facci (Lega) plaude “alle risorse per l’Appennino e per la riqualificazione di contesti che rischiano l’abbandono”. Poi ha chiesto quali controlli ci siano sui fondi Pnrr che possono creare rischi di speculazione o di infiltrazioni della criminalità.
La giunta, e lo stesso Felicori, hanno risposto che le case sono private, è stata eseguita una mappatura di Campolo e dell’immobile di Palagio: erano immobili già sul mercato. Il Comune ha realizzato perizie e stime e in maggior parte il prezzo è stato abbassato. In alcuni casi c’è stato il tentativo di alzare prezzo ed è stato risposto di no. C’è possibilità di inserire ristorazione. Il parcheggio di Scola non è ancora definito, ci sarà un percorso partecipato. Nella spesa pubblica, ha concluso l’assessore, ci sono tanti controlli “e per me è importante l’efficacia dei controlli più che il numero”.
RIGENERAZIONE Per la valorizzazione del patrimonio architettonico, paesaggistico e rurale sono pervenute 499 domande di cui 213 ammesse a contributo per un totale di 333 beni interessati da azioni di recupero, restauro e valorizzazione. Il finanziamento di oltre 27 milioni è stato così suddiviso: 8,7 milioni alla provincia di Bologna per finanziare progetti per 16,6 milioni di euro; 1 milione a Ferrara per progetti complessivi da 2,4 milioni, 1,3 milioni a Forlì-Cesena su 1,8 milioni; 3,3 milioni su 5,2 a Modena; 4,5 su 7,1 a Parma; 2,5 su 4,7 a Piacenza; 800mila euro su 1,1 milioni a Ravenna; 3,4 su 4,6 a Reggio Emilia; 1,7 su 2,6 a Rimini.
PARCHI E GIARDINI Le proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici e la formazione del giardiniere d’arte hanno visto uno stanziamento di oltre 13 milioni di euro in regione su 190 milioni stanziati a livello nazionale. Per quanto riguarda la parte legata ai giardini, i fondi serviranno per il restauro della componente vegetale e della componente architettonica, ottimizzazione impiantistica, messa in sicurezza del giardino, valorizzazione e comunicazione. In Emilia-Romagna sono stati presentati 103 progetti su 1.082 nazionali, ammessi al finanziamento 9 progetti per 12,7 milioni. Parma: totale 7,4 milioni per Orto Botanico, Parco romantico Fondazione Magnani Rocca, Castello di Tabiano, Parco Villa Meli Lupi di Vigatto (Soragna). Reggio Emilia: Castello di Bianello, 305mila euro. Modena: totale di 2,6 milioni per Parco Ducale di Sassuolo e Orto Botanico di Unimore. Bologna: totale di 2,3 milioni per Parco della Chiusa e Giardino all’italiana di Villa Zambeccari.
GIARDINIERE D’ARTE In Regione ci sono 600mila euro per la qualifica, in due anni formativi, della nuova professione del giardiniere d’arte finalizzata a conservazione, rinnovamento, manutenzione e restauro di giardini e parchi storici, pubblici o privati, rispettandone le forme originarie e valorizzandone le peculiarità storiche, di cultura. A livello nazionale lo stanziamento è di 10 milioni di euro e le regioni coinvolte sono state 12. Sono stati approvati, al gennaio 2023, 7 progetti e selezionati 5 enti di formazione per un impegno di 407mila euro. Sono 26 i giardini storici coinvolti e le province interessate sono: Piacenza (4), Parma (7), Reggio Emilia (1), Modena (2), Bologna (4) e Forlì-Cesena (8).
ACCESSIBILITÀ MUSEI Le azioni programmate per l’accessibilità museale prevedono la formazione degli operatori, collaborazioni con associazioni territoriali che si occupano di disabilità, affiancamento ai musei per acquisire standard minimi e obiettivi di miglioramento. Lo spunto è stato offerto da una bando Pnrr per l’abbattimento delle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive. La Regione raccoglie la sfida con una serie di iniziative volte a definire strategie e politiche future a favore dell’accessibilità. Il valore totale degli degli interventi nelle biblioteche e musei è di 5,8 milioni di euro. L’Emilia-Romagna definisce degli standard minimi e degli obiettivi per il miglioramento in relazione all’organizzazione delle strutture e della comunicazione e rapporti con il territorio. L’approccio adottato dalla Regione inizia dal territorio attraverso una mappatura circa lo stato dell’arte delle necessità in tema accessibilità.
Silvia Zamboni (Europa Verde) ha sottolineato “l’importanza del fatto che questi interventi siano intrecciati a percorsi formativi originali”.
Marilena Pillati (Partito democratico) ha espresso “apprezzamento per queste attività e per il lavoro straordinario che è messo in evidenza. La presentazione ci rende partecipi dei risultati che ci attendiamo nei vari territori”.
La presidente Marchetti ha evidenziato come “ci sia stato un coordinamento importante tra tutti i diversi settori. Il bando dei borghi offre la possibilità, alle zone che hanno bisogno di più valorizzazione, di rientrare in questi progetti. La mappatura dei giardini e le questioni illustrate sono punti dai quali partire e rendere edotta tutta l’Assemblea. L’accessibilità abbraccia il tema dell’inclusione che portiamo avanti in diversi settori e l’integrazione con il mondo culturale è fondamentale”.
(Lucia Paci e Gianfranco Salvatori)