La Regione contrasti le direttive europee sulla “Casa Green” e sul taglio delle emissioni di CO2 per auto e veicoli commerciali leggeri che determina lo stop alla vendita dei veicoli a motore termico, alimentati a benzina o a diesel e a supportare e sostenere.
A chiederlo è la Lega con una risoluzione a firma Emiliano Occhi, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri, Valentina Stragliati, Michele Facci, Simone Pelloni, Fabio Bergamini, Matteo Montevecchi, Stefano Bargi, Matteo Rancan, Maura Catellani, Daniele Marchetti, Gabriele Delmonte e Andrea Liverani.
“La possibile direttiva sulla casa green provocherebbe un serio problema per le famiglie emiliano romagnole in quanto una direttiva che prevede delle classi energetiche di tipo D ed E obbligherebbe a spese molto elevate per la ristrutturazione di immobili già esistenti, il tutto con pesanti ripercussioni anche sul mercato dell’edilizia con la svalutazione degli immobili”, spiegano i leghisti che sono netti anche sul tema “motori”. “La nostra Regione, per quanto concerne il settore dell’automotive gioca un ruolo molto rilevante in quanto è presente una vera e propria filiera, con una quantità di aziende che lavorano e producono per quel settore, con numero occupazionali elevati che convergono anche sull’intero PIL prodotto dall’Emilia-Romagna; oltre che a benzina e diesel verrà esclusa la vendita di
mezzi a GPL e Metano che rappresentano circa il 9% del parco circolante e per i quali in Emilia Romagna vi sono una storica filiera e Know out consolidati”, sottolinea il Carroccio che a sostegno delle proprie posizioni cita anche l’ex Presidente del Consiglio e della Commissione europea Romano Prodi.
“Il Presidente Prodi -spiega la Lega- in un recente editoriale in merito allo stop del motore endotermico scrive: “desta una certa sorpresa constatare che, proprio per rendere concreti nobili obiettivi allora proposti, il Parlamento Europeo, nei confronti del futuro dell’automobile, si sia schierato in favore dell’unica scelta produttiva nella quale Cina e Stati Uniti si trovano fortemente in vantaggio rispetto all’Europa. La decisione di abbandonare la produzione di ogni tipo di automobile spinta da un motore diesel o a
benzina, per passare ad un sistema a trazione puramente elettrica in tempi così ristretti entro il 2035, ci obbliga infatti a mettere in secondo piano i progressi in corso nel campo dei biocarburanti, dell’idrogeno e delle altre tecnologie che vedono l’Europa combattere ad armi pari””.
(Luca Molinari)