Sollecitare le autorità competenti a risolvere le precarie condizioni di vita all’interno delle strutture di accoglienza per stranieri, con particolare attenzione a quella di via Mattei a Bologna.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Silvia Zamboni (Europa Verde) che ricorda come “lo scorso 11 febbraio è andato in onda sul TGR Emilia-Romagna un servizio sulle precarie condizioni di vita all’interno del Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Via Mattei a Bologna. Le immagini riprese con uno smartphone di proprietà della redazione prestato a un ospite del centro mostrano le pessime condizioni igienico-sanitarie della struttura: camerate sovraffollate e molto spesso prive di finestre, letti ammassati l’uno all’altro, pavimenti sporchi, presenza di scarafaggi e bagni pieni di muffa, incrostazioni e immondizia”.
La consigliera ecologista sottolinea che “nelle settimane scorse circa venti migranti del CAS di Via Mattei hanno ricevuto una lettera dalla Prefettura di Bologna che impone loro di lasciare la struttura perché hanno superato la soglia di reddito di 5.900 euro annui, che è l’ammontare dell’Assegno sociale. Lo scorso 4 febbraio il Coordinamento Migranti ha manifestato davanti a Palazzo D’Accursio per chiedere più tempo per consentire ai migranti espulsi dal Centro di trovare una soluzione alternativa e non finire in strada, con il rischio di perdere la residenza e di compromettere la richiesta di permesso di soggiorno”
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se sia in corso qualche forma di dialogo o collaborazione con la prefettura di Bologna sul tema dell’accoglienza in generale e sul Centro di Accoglienza Straordinaria di Via Mattei in particolare e se non ritenga opportuno sollecitare le autorità competenti ad adottare provvedimenti urgenti al fine di assicurare condizioni di vita e igienico-sanitarie dignitose all’interno del CAS di Bologna”.
(Luca Molinari)