Sostenere la continuità educativa dei bambini e dei ragazzi con disabilità nei centri estivi 2023 nel territorio metropolitano di Bologna.
A chiederlo è la Lega in un’interrogazione a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario) e Michele Facci in cui si ricorda come “i campi estivi organizzati dagli Enti Locali nell’anno precedente non hanno garantito ai bambini e ragazzi con disabilità, la piena frequentazione a tutte le settimane o alle ore giornaliere previste al pari dei loro coetanei normodotati e in altri casi è stata richiesta alle famiglie di pagare un contributo aggiuntivo rispetto alla retta di iscrizione, per poter fornire l’assistente specializzato a supporto del bambino, qualora gli sia necessaria per garantirgli un’adeguata frequenza al centro”.
Per il Carroccio “ogniqualvolta che ad una persona viene negata una partecipazione sulla base della propria disabilità, siamo in presenza di discriminazione: si tratta di situazioni che configurano presumibilmente in “condotte discriminatorie” ai danni di bambini e bambine con disabilità in base a quanto previsto dalla legge del 2006 in materia: i minori vedono infatti limitato o addirittura negato il proprio diritto a partecipare a un’opportunità di svago e socializzazione durante i mesi estivi in condizione di parità con i loro coetanei e la partecipazione ai centri estivi, per i bambini con disabilità risulta essere una vera e propria terapia”.
(Luca Molinari)