Chiarire il progetto di riorganizzazione del servizio infermieristico domiciliare, con estensione della pronta disponibilità notturna, avviato dall’Ausl Romagna.
Lo chiede la Lega con un’interrogazione a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario), Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi.
Nello specifico, i consiglieri chiedono quanti sono gli operatori coinvolti nella revisione della pronta disponibilità notturna, se serviranno nuove assunzioni e quali sono le misure che l’Ausl Romagna intende adottare per garantire la sicurezza degli operatori.
“L’Ausl Romagna -ha ricordato Marchetti- dal 1° febbraio 2023 nell’ottica dello sviluppo della medicina territoriale ha avviato un progetto di revisione organizzativa coinvolgendo un certo numero di operatori sanitari su quattro ambiti (Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini). Gli stessi opereranno in prima istanza mediante un consulto telefonico e, successivamente, se ritenuto necessario attraverso l’uso dei mezzi aziendali di servizio assegnati all’assistenza domiciliare integrata per recarsi sul posto. Vista la vastità del territorio interessato, potrebbero dover spostarsi anche a 70 chilometri dal proprio domicilio. La pronta disponibilità prevede per gli operatori coinvolti la corresponsione di un’indennità”.
Con queste premesse, l’atto ispettivo per conoscere anche “cosa intende fare l’Ausl per superare le criticità dovute alla distanza residenza-sede di lavoro degli operatori, qual è la stima di spesa del progetto e quale sia l’impatto economico dello stesso sui fondi contrattuali previsti dal contratto collettivo della Sanità.
(Lucia Paci)