Illustrare le azioni del Piano regionale di potenziamento dei servizi sociali e indicare il numero di cittadini che hanno trovato lavoro grazie al reddito di cittadinanza. Lo ha chiesto Valentina Castaldini (Forza Italia) con una interpellanza con la quale intende approfondire il dettaglio delle spese e delle coperture, il numero di cittadini che hanno potuto trovare un nuovo lavoro grazie al reddito di cittadinanza e quanti rifiuti sono stati registrati, i risultati attesi e ottenuti.
“A settembre 2022 -ha precisato la consigliera- i percettori del reddito di cittadinanza in Emilia-Romagna risultavano 54.602 per un importo mensile medio incassato pari a 494,30 euro con il numero maggiore di richieste che arriva da Bologna: 9.669 nei primi nove mesi del 2022. La Regione ha previsto di stanziare 140 milioni fino al 2024. Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro, un sostegno economico a integrazione dei redditi familiari associato a un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale. Le risorse per queste nuove azioni regionali saranno attinte da fondi in parte nazionali (89,4 milioni), del Pnrr (34,3) e del Fondo sociale europeo (13,2 milioni)”.
Ha risposto l’assessore al Welfare Igor Taruffi: “Il Piano di contrasto alle povertà 2022-2024 è un atto di programmazione regionale inserito nel contesto nazionale. Fra le risorse impiegate nel triennio rientrano 73 milioni di euro per i livelli essenziali delle prestazioni sociali oltre a 10 milioni per il rafforzamento del servizio sociale professionale nei territori. In Emilia-Romagna risultano 62mila contatti con i centri per l’impiego. La disoccupazione non è un requisito per il reddito di cittadinanza. Possono essere beneficiari anche nuclei familiari in cui lavora solo una persona ma il reddito non è sufficiente. I numeri di questa regione sono bassi rispetto al contesto nazionale ma in crescita e in linea con il resto paese. Ci dobbiamo dunque occupare della povertà crescente. Ma non possiamo farlo da soli, serve il sostegno del governo. Il reddito di cittadinanza ha risolto una parte del problema e smantellarlo desta preoccupazione”.
Valentina Castaldini ha replicato: “Una Regione come l’Emilia-Romagna può declinare in maniera più corretta un piano supplementare regionale. Non possiamo parlare di emergenza perché i numeri li possiamo controllare. Serve un passo in più. I soldi ci sono ma credo ci sia povertà di dialogo con chi può offrire un contributo fattivo”.
(Lucia Paci)