“Terminare i lavori del ponte sul Lamone”. Ad avanzare la richiesta è Marco Mastacchi (Rete Civica) che nello specifico chiede alla giunta “quali provvedimenti conseguenti sono stati o saranno assunti dal Comune di Ravenna e con qual tempistica affinché il ponte non resti incompiuto all’infinito, permettendo il ripristino del collegamento tra le frazioni ravennati di Savarna, Torri di Mezzano e Grattacoppa”.
Mastacchi, nel ricordare come i lavori sull’infrastruttura risalgano al febbraio 2020, sottolinea come lo stesso titolare regionale alle infrastrutture nel dicembre dello scorso anno “ha evidenziato che le criticità, relative alle non conformità rilevate e contestate all’impresa esecutrice, non erano ancora risolte e l’impresa esecutrice aveva presentato il programma dei lavori il 26 ottobre 2022, con ultimazione lavori fissata per il 23 marzo 2023 in modo non coerente con la data prevista dal contratto fissata invece per il 26 dicembre 2022”.
In fase di replica, l’assessore alle infrastrutture Andrea Corsini ha chiarito che “la Regione Emilia-Romagna non ha competenza diretta sull’infrastruttura e può solamente inoltrare al Comune di Ravenna i quesiti avanzati. Nel novembre scorso si è costituito il collegio consultivo tecnico per dirimere i quesiti posti all’appaltatore su alcune prove di carico, con risultati non sufficienti. A oggi le prove sono state ripetute con risultati soddisfacenti e i lavori hanno ripreso, sebbene a rilento. Stante la situazione attuale e in assenza di cronoprogramma da parte della ditta che deve eseguire i lavori posso solo accertare la mancata consegna dell’opera per il 23 marzo scorso.”
Marco Mastacchi, pur capendo le responsabilità non ascrivibili alla Regione, si è detto “deluso e preoccupato perché continua a permanere una situazione fumosa e non si capiscono i reali problemi di quest’opera.”
(Luca Boccaletti)