Adottare tutte le strategie necessarie affinché nella Bassa modenese, le future madri non siano costrette ad andare a partorire a Carpi o Modena perché all’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola non c’è più l’assistenza al parto. L’interrogazione di Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) fa seguito alle notizie recenti di due madri che hanno dato alla luce i loro figli in casa perché non hanno fatto in tempo a raggiungere le strutture sanitarie con i punti nascita.
“La giunta regionale -ha ricordato il consigliere- si era attivata per richiedere la deroga al requisito dei 500 parti all’anno per il mantenimento dell’attività, relativamente ai punti nascita di Cento (Ferrara), Mirandola (Modena) e Faenza (Ravenna). La commissione consultiva si era infine espressa contrariamente per Mirandola e Cento. Tra le principali criticità messe in evidenza per il punto della Bassa modenese vi sono i costi di gestione: si è passato dai 1.740.000 euro del 2021 alla previsione di 2.084.600 per il 2022 e all’ulteriore aumento a 2.441.600 per l’anno 2023”.
“È necessario -ha chiuso Cuoghi- trovare soluzioni affinché non si ripetano casi come i due recentemente riportati dalle notizie di cronaca”.
(Lucia Paci)